Cina, Berlusconi: “Meno male che c’è il comunismo”

Pubblicato il 10 Aprile 2010 - 15:46 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi, a Parma per un incontro con gli industriali, cita sua figlia e parla “bene” del comunismo, purchè sia in Cina e quindi molto lontano dal nostro Paese: «Meno male che in Cina ci sono stati i comunisti per tanto tempo perchè se non ci avrebbero comprati tutti».

Berlusconi, quindi,riportato alla platea  una riflessione della figlia che dopo la laurea ha trascorso un mese nel Paese del dragone per sollecitare gli imprenditori a portare i loro prodotti nei paesi emergenti durante il suo intervento al convegno della Confindustria.

«Mia figlia – ha spiegato il premier – mi ha raccontato una cosa che mi ha fatto venire i brividi ma poi ho pensato che possiamo reagire. Ogni anno in Cina dalle campagna arrivano nelle zone industriali 20 mln di nuovi lavoratori mentre 5 mln fanno ritorno nei paesi natii. Sono quindi 15 mln a cui ogni anno si aggiungono gli 8 mln di giovani laureati che escono dalle università».

«’Quindici più otto fa ventitrè milioni, esattamente quanto la forza di lavoro italiana, che ogni ogni anno la Cina mette in campo – ha proseguito Berlusconi – visto così è preoccupante, ma visto in un altro modo è un grandissimo mercato che si apre per i nostri prodotti di eccellenza ed è lì, in Cina, in India, nella Federazione russa, nei paesi che vedono crescere il benessere che dobbiamo portare i nostri prodotti», ha concluso il presidente del Consiglio.