Claudio Scajola: a Chiara Rizzo pm contestano l’aggravante mafiosa

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Dicembre 2014 - 00:48 OLTRE 6 MESI FA
Claudio Scajola: a Chiara Rizzo pm contestano l'aggravante mafiosa

Chiara Rizzo (LaPresse)

REGGIO CALABRIA – Riprenderà il 18 dicembre il processo in abbreviato che vede imputati Chiara Rizzo, Martino Politi e Roberta Sacco, scaturito dall’operazione Breakfast della Dia di Reggio Calabria condotta nel maggio scorso e che ha visto coinvolto anche l’ex ministro dell’Interno Claudio Scajola.

L’indagine nasce dai presunti tentativi di favorire la latitanza dell’ex deputato di Forza Italia Amedeo Matacena, latitante a Dubai dopo la condanna definitiva a 5 anni, recentemente ridotta a 3 anni dalla Cassazione, per concorso esterno in associazione mafiosa.

Al termine dell’udienza, il gup Adriana Trapani ha deciso il rinvio di una settimana, riservandosi di decidere sulla richiesta del pm Giuseppe Lombardo, il quale ha presentato una nuova informativa e ha chiesto nuovamente di aggiungere al capo d’imputazione anche l’aggravante dell’art. 7, ovvero l’avere agito con modalità mafiose o per agevolare la mafia.

La mattina dell’11 dicembre Chiara Rizzo, alla quale circa un mese fa sono stati revocati gli arresti domiciliari, non è venuta a Reggio Calabria per assistere all’udienza.

In una nota stampa l’avvocato Bonaventura Candido, difensore di Chiara Rizzo, scrive: Riteniamo tali contestazioni, oltre che infondate, del tutto inammissibili ed in contrasto con i limiti che derivano dal provvedimento di estradizione della nostra cliente che non lascia spazio alcuno a fatti nuovi di epoca anteriore all’estradizione stessa. Inoltre, relativamente all’aggravante ex art. 7, abbiamo l’impressione che si voglia far rientrare dalla finestra cio’ che nel procedimento a carico di Chiara Rizzo è  già uscito della porta principale del procedimento. L’ufficio di Procura aveva infatti già contestato la detta aggravante. A fronte delle fondate e trancianti censure del gip (Tarzia) la Procura aveva rinunziato a detta contestazione e ciò ha consentito di chiedere il giudizio immediato che, altrimenti, non avrebbe potuto avere corso. Oggi – conclude il legale – la Procura ripropone le stesse contestazioni ma a nostro giudizio cio’ non e’ tecnicamente possibile. Queste ed altre saranno le eccezioni che sosterremo con vigore alla prossima udienza del 18 dicembre perche’ convinti della irritualita’ ed infondatezza delle richieste oggi avanzate”.