I piccoli Comuni salvano le “poltroncine”, svanisce il taglio delle 54mila “poltrone”

di Sergio Carli
Pubblicato il 24 Agosto 2011 - 14:39 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Ricordate Berlusconi e Calderoli? Erano i giorni di Ferragosto, non un secolo fa: “Taglieremo, anzi tagliate 54mila poltrone”. In realtà erano “poltroncine”, sedioline della politica. Sedioline che però, con abile manovra, in nemmeno un paio di settimane si sono imbullonate al “territorio” e salvate dalla manovra: i piccoli Comuni sono a un passo dall’esser tratti in salvo, o meglio quasi salve sono le “poltroncine” di relativi sindaci e assessori. Roberto Calderoli, con la consulenza di Roberto Cota, ha raggiunto un accordo con Osvaldo Napoli. Il primo in rappresentanza del governo, il secondo forte dell’esperienza e pressione Piemonte, il terzo a nome dell’Anci, l’associazione dei Comuni. Resteranno i sindaci e anche i consigli comunali, anche dei Comuni sotto i mille abitanti. Dovranno, dovrebbero mettere insieme i servizi e soprattutto i relativi costi: ragioneria, contabilità, scuole, trasporti…Dovrebbero perché in realtà dovevano farlo anche prima ma, come ha ammesso lo stesso Napoli: “Ognuno ha preferito coltivare il proprio orticello”. Ora dovranno, dovrebbero mettere insieme uffici e spese, fino a risparmiare il 30 per cento di quanto spendono. Che non è poca cosa, certo di più dei 12 milioni annui che i piccoli Comuni sventolano come minima spesa per gli eletti.

Dovranno, dovrebbero quindi i piccoli Comuni, i sindaci, gli assessori essere in ansia e fatica per come risparmiare quel 30 per cento di robusta spesa pubblica sui loro bilanci e sul loro territorio. Ma ora sono invece tranquilli, ciò che loro interessava davvero, per dirla sempre con le parole di Napoli, era “mantenere una dialettica politica, cioè un numero minimo di consiglieri”. Spiega Cota: “Gli emendamenti salveranno il diritto di rappresentanza”. Niente meno, “il diritto di rappresentanza”, cioè le “poltroncine”, anzi sedioline. Per il resto si vedrà, a spender di meno, come per morire, dice il proverbio dei piccoli Comuni c’è sempre tempo.