Conte blinda la manovra: “Chi non è in squadra è fuori”. Di Maio spiazzato. Lunedì vertice

di redazione Blitz
Pubblicato il 20 Ottobre 2019 - 09:20 OLTRE 6 MESI FA
Conte blinda la manovra: "Chi non è in squadra è fuori". Di Maio spiazzato. Lunedì vertice

Giuseppe Conte e Luigi Di Maio (Foto Ansa)

PERUGIA  –  Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, richiama all’unità la maggioranza e avverte: “La manovra non torna in Consiglio dei ministri. Chi non è in squadra è fuori dal governo”. E Luigi Di Maio e il M5s tutto restano spiazzati. 

Le chat interne del Movimento si sono subito infiammate sabato 19 ottobre. L’impressione, che emerge nel Movimento è che il premier abbia puntato il dito proprio contro il leader pentastellato. “Le parole di Conte ci hanno stupito, non è questo l’atteggiamento che aiuta, bisogna saper ascoltare”, è il ragionamento che si fa nel Movimento.

Palazzo Chigi, poco dopo che sono state pronunciate davanti alle telecamere, smussa le parole di Conte, spiegando che quello del premier era un ragionamento generale, non diretto a un singolo. E, ospite di Massimo Gramellini a Rai Tre, Conte prima “concede” al M5S il tanto richiesto vertice di maggioranza e poi tenta di indirizzare il suo invito a fare squadra e lavorare insieme, soprattutto a Matteo Renzi.

In tarda serata, un post del blog delle Stelle cerca di rimettere la discussione sui binari del merito della manovra: plaude al sì di Conte al vertice di lunedì, insiste, al pari del premier, sul carcere ai grandi evasori e sulla necessità di intervenire sull’uso del contante solo dopo che saranno abbassate le commissioni sulle carte di credito delle banche. Ma, sottolinea il M5S, “non possiamo non negare che certi toni usati in questi giorni, a seguito delle nostre legittime richieste, ci addolorano”.

Ed è in queste ultime righe del post tutta l’irritazione di Di Maio. Il rischio, ora, è che il logorarsi del rapporto tra Conte e Di Maio porti all’impasse, con un’appendice: tornare al voto conviene molto poco alle forze di maggioranza perché rischierebbe di dare la spinta a Matteo Salvini e al centrodestra.

Se il governo cadesse, strada che durante il varo della manovra sarebbe meglio evitare secondo tutte le istituzioni, si seguirebbe la prassi costituzionale e se non ci fosse, come sembra, oggi evidente una maggioranza alternativa, si scioglierebbero le Camere. Non solo: una delle prime ripercussioni di elezioni anticipate sarebbe la decadenza della riforma appena approvata sul taglio dei parlamentari. Riforma tanto cara al Movimento.

Lunedì, insomma, a Conte e Di Maio servirà un vertice innanzitutto per chiarirsi. Anche perché l’emergere di un dualismo tra Conte e Di Maio rischia di dividere, ulteriormente, i gruppi parlamentari e la base pentastellata. (Fonte: Ansa)