Coronavirus, Bonafede: “6000 i detenuti che potrebbero uscire”. I contagiati in carcere sono 15

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Marzo 2020 - 17:34 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus, Bonafede: "6000 i detenuti che potrebbero uscire". I contagiati in carcere sono 15

Coronavirus, Bonafede: “6000 i detenuti che potrebbero uscire”. I contagiati in carcere sono 15 (Foto Ansa)

ROMA – “Sono 6000 i detenuti che potrebbero uscire. Allo stato attuale risultano 15 contagiati nelle carceri italiane”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, rispondendo alla Camera durante il question time a interrogazioni sulla diffusione del coronavirus tra i detenuti nelle carceri. 

“A sette giorni dall’entrata in vigore del decreto, fornire qualsiasi altro dato numerico al Parlamento sarebbe certamente scorretto, se non per la notazione che ad oggi circa 50 detenuti risulta abbiano beneficiato della misura. Per quanto concerne l’emergenza coronavirus, allo stato attuale ribadisco che risultano 15 detenuti contagiati”, aggiunge Bonafede.

Dalle misure previste per l’emergenza carceri, che consentono la concessione dei domiciliari ai detenuti che abbiano da scontare una pena inferiore a 18 mesi, ha spiegato il ministro, “sono esclusi i condannati per corruzione, maltrattamenti in famiglia o stalking, così come vengono esclusi esplicitamente tutti i detenuti che abbiano subito nell’ultimo anno sanzioni disciplinari per comportamenti gravi o che abbiano partecipato alle rivolte dell’inizio di marzo: dunque, non c’è alcun premio per i rivoltosi”.

“Quanto ai braccialetti elettronici, il decreto-legge prevede che entro 10 giorni un ulteriore atto amministrativo ne individuerà la disponibilità: dalle interlocuzioni con il ministero dell’Interno emerge, fino al 15 maggio, l’effettiva disponibilità di 2600 braccialetti elettronici da installare in via progressiva settimanalmente che non hanno costi ulteriori, in quanto compresi nel contratto triennale, siglato nel 2018, per un valore complessivo di 23 milioni di euro”, spiega ancora.

“Sia chiaro, ho assoluto rispetto delle posizioni, anche molto critiche, dell’opposizione. Mi limito a constatare – ha continuato Bonafede replicando alla Lega – che siamo di fronte a due leggi che condividono la medesima logica di fondo: devo dedurre che nel 2010, senza alcuna emergenza sanitaria, andava bene perché c’era il voto della Lega Nord nel quarto governo Berlusconi; oggi che la Lega è all’opposizione, non va più bene e sarebbe addirittura, secondo quanto espongono gli interroganti, un indulto mascherato“. (Fonte Ansa).