Costi della politica, Province e Regioni la sfangano: scolari ostaggio non servono

Pubblicato il 26 Novembre 2012 - 17:57 OLTRE 6 MESI FA
I debiti delle Regioni

ROMA – Anche questa volta Regioni e Province si salveranno dai tagli. Il governo Monti ha troppo poco tempo, mentre sul decreto legge sui costi della politica (in discussione alla Commissione Bilancio e Affari costituzionali del Senato) grandinano 370 emendamenti, tutti dichiarati “ammissibili”, dei quali molti sono più che protettivi verso i privilegi della “Casta delle Regioni”.

Per esempio, c’è l’emendamento che rinvia il taglio dei vitalizi, firmato da Giuseppe Saro (Pdl) e Flavio Pertoldi (Pd), che “posticipa i tagli all’assegno di fine mandato dei consiglieri alla legislatura successiva a quella in corso per le Regioni che siano in vita da almeno 4 anni”.

“L’emendamento – spiega Saro – nasce dalla necessità di trovare una soluzione in particolare per il Friuli Venezia Giulia”. Questa Regione potrebbe essere infatti sciolta in anticipo per partecipare all’election day del 10 marzo. In questo caso i consiglieri non avrebbero una Legislatura completa e perderebbero quindi la possibilità di usufruire di una liquidazione pari a quelle attuali. Di questa norma però potrebbero beneficiare quasi tutte le altre Regioni.

Poi c’è quello, presentato dai senatori del Pdl (primo firmatario Vincenzo Nespoli) di un “Fondo salva-Regioni”, analogo al “Fondo salva-Stati” varato dall’Europa. Un fondo, quindi, per aiutare le Regioni in rosso a coprire i loro buchi di bilancio, che avrebbe una dotazione di 300 milioni di euro nel 2012, 500 milioni di euro nel 2013 e di un miliardo di euro nel 2014.

L’emendamento prevede che le Regioni per le quali la Corte dei Conti accerta uno squilibrio dei conti, devono redigere ”un piano di riequilibrio finanziario pluriennale, della durata massima di cinque anni. La Giunta dovrà approvare il piano entro 60 giorni dalla notifica da parte della Corte dei Conti. Entro dieci giorni il piano è poi trasmesso al Ministro dell’Economia, che approverà o boccerà il piano entro i successivi trenta giorni”. A questo punto le Regioni il cui piano è stato approvato potranno accedere alle risorse del nuovo ”Fondo di rotazione per la concessione di anticipazione alle Regioni in situazione di squilibrio finanziario”, che è finalizzato ”a concedere anticipazioni di cassa per il graduale ammortamento dei disavanzi e dei debiti fuori bilancio accertati, nonché per l’attuazione delle altre misure di riequilibrio finanziario contenute nei piani”. Il Fondo è a carico della fiscalità generale e le somme erogate a ciascuna Regione ammonteranno ammonteranno a 100 euro per ciascuno dei suoi abitanti. Per esempio la Campania, che circa 5,8 milioni di abitanti, riceverebbe 580 milioni.

Le Regioni e le Province, insomma, la sfangano. Non ci sarà bisogno di “prendere in ostaggio” i bambini delle scuole, che rimarrebbero senza riscaldamento se entrassero in vigore i tagli agli enti locali.