Di Maio ad aziende e rider: “Apriamo tavolo di contratto”. Foodora: “Partiti col piede giusto”

di redazione Blitz
Pubblicato il 18 Giugno 2018 - 16:13 OLTRE 6 MESI FA
Di Maio ad aziende e rider: "Apriamo tavolo di contratto". Foodora: "Partiti col piede giusto"

Di Maio ad aziende e rider: “Apriamo tavolo di contratto”. Foodora: “Partiti col piede giusto” (Foto Ansa)

ROMA – Il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, ha incontrato i rappresentanti delle piattaforme di food delivery riguardo alla tutela del lavoro dei riders e annuncia un tavolo di contrattazione. “Ci sono due strade possibili: il governo fa una norma dicendo questo è l’inquadramento, questa è la retribuzione, queste sono le tutele. L’altra strada è aprire un tavolo di contrattazione tra le piattaforme e i rider e costruire assieme un nuovo modello. Ho proposto questo alle piattaforme. Mi è stato detto che sono disponibili”, ha detto il vicepremier. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] Che ha aggiunto: “Ridurremo il numero dei rinnovi per i contratti a tempo determinato. Allo studio c’è la reintroduzione delle causali”, ha detto, sottolineando l’obiettivo di “fare una guerra seria al precariato” attraverso “una revisione del jobs act”e “anche limitando i licenziamenti selvaggi”.

Anche l’amministratore delegato di Foodora, Gianluca Cocco, si è detto soddisfatto dell’incontro: “C’è stato molto dialogo, molta trasparenza, il ministro è stato molto positivo e anche noi penso, tutti quanti. Siamo partiti col piede giusto. Con il ministro Di Maio ci rivedremo, anche se non c’è ancora una data”. Nessun commento invece sulla possibilità che l’azienda lasci l’Italia a causa del decreto dignità, come annunciato dallo stesso Cocco in una intervista rilasciata al Corriere della Sera domenica 17 giugno.

Nel mirino di Cocco alcune delle misure annunciate da Di Maio, come il diritto alla disconnessione e il trattamento economico minimo, ma soprattutto l’equiparazione dei rider ai lavoratori subordinati, con malattia, ferie e maternità, e il divieto di retribuzione a cottimo.

Il testo del provvedimento, nelle prime bozze, non fa riferimento ai soli ciclofattorini che consegnano i pasti ma a tutto il lavoro svolto “tramite piattaforme digitali, applicazioni e algoritmi”, stimati di recente tra 700mila e 1 milione di addetti, che vanno dai servizi di clouding, come l’elaborazione dati, ai più tradizionali come l’offerta di babysitting o di pulizie magari a chi affitta casa su Airbnb. Di questi i rider, i fattorini e chi fa le consegne ad esempio per l’e-commerce, sarebbero circa il 10%, mentre chi si occupa in scooter o bici di consegnare i pasti a domicilio non supererebbe le 10 mila unità.

Di seguito il Video Agenzia Vista/Alexander Jakhnagiev.