Di Maio: “A Verona la destra degli sfigati”. Salvini ci va

di Dini Casali
Pubblicato il 14 Marzo 2019 - 12:55| Aggiornato il 22 Luglio 2019 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Solo un paio di giorni fa Luigi Di Maio era stato chiaro, quasi definitivo: al Congresso di Verona, quello sulla famiglia organizzato da diverse associazioni conservatrici, “ci va la destra degli sfigati”. Oggi, altrettanto perentorio, è stato il suo dirimpettaio alla guida del governo Lega-M5S: “Io ci vado”, ha dichiarato Matteo Salvini, confermando la sua presenza all’evento che si svolgerà dal 29 al 31 marzo. 

In mezzo la polemica politica s’era fatta accesa per via del coinvolgimento del governo con il ministro della Famiglia leghista Fontana e la Regione Veneto: dall’opposizione, ma soprattutto da M5S, era giunta la richiesta di ritirare logo e patrocinio istituzionali accordati a una iniziativa nata “per celebrare e difendere la famiglia naturale come sola unità stabile e fondamentale della società” e ispirata a una visione ultraconservatrice con tratti omofobi (per Fontana, “non esistono le famiglie arcobaleno”) e misogina (la donna angelo del focolare deve stare a casa a crescere i figli altro che autonomia lavorativa ed emancipazione).

Come sia, la famiglia è diventata un altro terreno di scontro all’interno della maggioranza, plasticamente rappresentato dalla schizofrenica posizione assunta dalla testa dell’esecutivo: a Verona, secondo Di Maio, si riuniranno solo pochi e trascurabili sfigati di destra. Tra i quali un orgoglioso Matteo Salvini. 

(fonte Ansa)