Scontro dopo il voto su De Gregorio. Maroni attacca, Di Pietro contro il Pd

Pubblicato il 7 Giugno 2012 - 12:34 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 7 GIU – Dopo il voto su De Gregorio si inasprisce lo scontro tra i partiti: volano accuse incrociate e nel mezzo c’è il Pd. Antonio Di Pietro attacca duramente i democratici accusandoli di muoversi ormai sulla stessa linea politica del Pdl. Si difende Roberto Maroni: “La Lega ha votato a favore dell’arresto di De Gregorio. Chi ha salvato il senatore è stato il Pd”. Il segretario in pectore del Carroccio bolla le ricostruzioni giornalistiche che hanno avanzato l’ipotesi che siano stati i lumbard a tradire le dichiarazioni di voto, come “solite bugie della stampa di regime”.

“Basta fare i conti – continua Maroni – per scoprire che i senatori leghisti al voto erano solo 18 e la differenza tra voti a favore dell’arresto (109) e voti contro (169) è stata di ben 69. Anche volendo (e non lo volevamo) non potevame essere determinanti. Compagni ipocriti e vecchi democristiani, spettri che si aggirano ancora a palazzo madama”.

Ma i toni non si placano, Di Pietro è durissimo: “Ieri, al Senato, è stato negato l’arresto di Sergio De Gregorio, un parlamentare accusato di reati gravissimi e noi abbiamo votato compatti a favore dell’arresto”. E coglie al volo l’occasione: “Pertanto, l’invito che faccio ai cittadini e agli elettori è di non votare più per appartenenze ideologiche o di coalizione, ma scegliere tra persone perbene e delinquenti, valutando chi fa realmente gli interessi del Paese”.

Di Pietro si scontra direttamente con il Pd: ”Prima di partecipare a qualsiasi primaria l’Idv vuole sapere che programma porta avanti il Pd visto che negli ultimi tempi sta portando avanti proprio il programma del Pdl”, ha detto il leader Idv. Di Pietro, conversando con i giornalisti, ha spiegato che se va avanti così, le alleanze Pd e Pdl ”se le facciano da soli, noi le facciamo direttamente con i cittadini”.

”Mi sa che il Pd invece di uscire da Vasto – ha poi aggiunto – sta uscendo da qualche altra parte…”. Ma le critiche di Di Pietro al Pd non si fermano qui: sulla riforma del lavoro, i Democratici ”con l’ipocrisia della fiducia si sottomettono a una proposta normativa che toglie lavoro a chi ce l’ha e non lo da’ a chi lo cerca. E’ l’ennesima spaccatura, l’ennesima arrendevolezza ai piu’ forti e ai gruppi di potere”, conclude.

Su Twitter interviene anche lo scrittore Roberto Saviano: “Voto bipartisan contro arresto di De Gregorio. Lusi assicura che non è stato scambio politico. Eppure sembra proprio questo: scambio”.

“Offensivo”, lo bacchetta il capogruppo Pd al Senato, Anna Finocchiaro. “Non c’è stato alcuno scambio e non c’è stato alcun voto bipartisan e trovo offensivo che qualcuno lo affermi, anche se pure oggi, e mi riferisco a Roberto Maroni, si cerca di avvalorare questa tesi per coprire i propri comportamenti”.  E precisa: “Non solo non c’è stato alcuno scambio visto che i gruppi del Pd e dell’Italia dei Valori hanno votato in modo compatto, e i numeri lo dimostrano, a favore dell’arresto di De Gregorio, ma siamo indignati per quello che è successo ieri, soprattutto perché tutto è avvenuto con la copertura del voto segreto, che noi non volevamo, avendo chiesto formalmente in aula che il voto fosse palese”.

“Per questo, pretendiamo e pretenderemo – prosegue la Finocchiaro – che il voto su Lusi avvenga alla luce del sole. Non c’è ragione alcuna perché un parlamentare non debba assumersi la responsabilità di esprimere pubblicamente la propria opinione su vicende di questo genere. Ricordo che il gruppo parlamentare del Pd al Senato e poi il partito stesso hanno espulso il senatore Lusi appena la vicenda del bilancio della Margherita è venuta alla luce”.