Maroni fa lo “spavaldo”: “Se andiamo a votare stravinciamo”

Pubblicato il 9 Settembre 2010 - 18:56 OLTRE 6 MESI FA
maroni

Roberto Maroni

”Se non c’è una maggioranza, è meglio andare alle elezioni: rivinciamo, stravinciamo e torniamo più forti di prima”. Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, intervenendo alla festa dei giovani del Pdl Atreju, ha ostentato sicurezza sui risultati di un’eventuale “agone elettorale”.

”Sarebbe il caso che il Governo arrivasse alla fine di questa legislatura ed anche della prossima – ha spiegato Maroni – ma il pacchetto sicurezza è stato approvato perché avevamo un’importante maggioranza in Parlamento che condivideva le nostre iniziative. Se questa maggioranza non c’è più la politica per la sicurezza diventa meno efficace: occorre un governo forte per il contrasto alla criminalità, altrimenti è meglio andare alle elezioni”.

Il ministro ha poi parlato della risoluzione approvata dal Parlamento europeo, che condanna la politica della Francia sui rom: secondo Maroni non tocca l’Italia ”che ha sempre agito nel rispetto delle normative europee e dei trattati internazionali”.

A livello europeo, ha spiegato Maroni, ”ci sono state censure, ma basate su un pregiudizio politico negativo, su quello che facciamo. Sono certo che la Commissione europea, unica istituzione che ha titolo di intervenire nei confronti delle nostre politiche, non ha nulla da censurare nei nostri confronti”.

”Noi – ha ricordato il ministro – abbiamo sempre mandato preventivamente i nostri progetti di legge sull’immigrazione alla Commissione europea, perché li esaminasse e tutti, tranne uno, sono stati approvati da Bruxelles. Le nostre politiche, inoltre si sono dimostrate efficaci, se è vero che gli sbarchi sono calati del 90% dallo scorso anno”.

La risoluzione del Parlamento europeo, ha proseguito Maroni, ”l’ho letta e c’è un solo riferimento all’Italia, quando dice che il ministro dell’Interno ha annunciato l’intenzione di adottare norme europee più vigorose sulla liberta’ di circolazione dei cittadini comunitari. Io ho espresso l’opinione che l’Unione europea debba intervenire per regolamentare più efficacemente la circolazione dei comunitari e questo non mi sembra un reato”.

Il titolare del Viminale ha quindi puntualizzato che la direttiva europea sulla circolazione dei cittadini comunitari prevede che il cittadino è libero di risiedere per oltre tre mesi in un Paese soltanto se ha un lavoro e risorse economiche sufficienti. In proposito, ha osservato il ministro, ”mi sono limitato a dire che ci sono situazioni nel nostro Paese di mancato rispetto di questa norma. E allora cosa facciamo? Se i sindaci di Roma o di Milano mi segnalano situazioni di inottemperanza della direttiva, non possiamo fare nulla perché non sono previste sanzioni. Io ho chiesto uno strumento per rendere più efficace ciò che è scritto sulla direttiva”.

Maroni ha poi sottolineato che quelli attuati dal governo francese nei confronti dei Rom ”non sono espulsioni, ma rimpatri volontari”.