Elezioni Sicilia, Rosario Crocetta escluso: Tar boccia ricorso

di redazione Blitz
Pubblicato il 12 Ottobre 2017 - 14:52 OLTRE 6 MESI FA
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Elezioni Sicilia, Rosario Crocetta escluso: Tar boccia ricorso

PALERMO – Rosario Crocetta resterà fuori dalle elezioni regionali in Sicilia. Il Tar di Catania ha infatti rigettato il ricorso della lista “Arcipelago Sicilia – Micari presidente”, contro l’esclusione dal collegio provinciale di Messina, l’unico in cui era candidato il governatore uscente Crocetta. Con Crocetta restano esclusi anche: Nicola Barbalace, Nunziato Grasso, Aurora Notarianni, Gaetano Isaja, Alessandra Colino e Sandra Raffa.

Il motivo dell’esclusione fornito dai giudici amministrativi è l’assenza del presentatore della lista, Davide Siragusano, in tribunale, alla scadenza dei termini per la presentazione dei documenti: le 16 del 6 ottobre. I giudici spiegano che alle 16 erano state depositate soltanto due dichiarazioni di accettazione della candidatura e due certificati degli stessi due candidati. Nessuna traccia, fino a quel momento, né della lista né dei documenti che l’avrebbero dovuta accompagnare e che sono elencati nella norma regionale che regola le consultazioni elettorali in Sicilia.

Sono scesi intanto da 8 a 5 i candidati alla presidenza della Regione in Sicilia. Oltre a Franco Busalacchi di “Noi siciliani-Sicilia libera e sovrana”, l’ufficio elettorale presso la Corte d’appello di Palermo ha ricusato anche i listini regionali di altri due candidati a governatore: Piera Lo Iacono della lista civica “Per il lavoro” e Pierluigi Reale di Casa Pound. In corsa per la presidenza rimangono: Nello Musumeci per il centrodestra, Giancarlo Cancelleri per il M5s, Fabrizio Micari per il centrosinistra, Claudio Fava per la sinistra e Roberto La Rosa per gli indipendentisti di “Siciliani liberi”.

Lunedì sera l’ufficio elettorale presso la Corte d’appello di Palermo ha ricusato il listino regionale di Busalacchi, candidato del movimento “Noi siciliani-Sicilia libera e sovrana”, facendo decadere tutte le liste provinciali, perché secondo quanto trapela dal suo staff, sarebbe stata contestata la validità di circa 1.300 delle oltre 1.800 firme raccolte dal movimento per presentare il listino del Presidente, come previsto dall’articolo 14 bis della legge elettorale siciliana.