Emilia. Stipendi tagliati, niente rimborsi, aboliti privilegi consiglieri

di redazione Blitz
Pubblicato il 29 Aprile 2015 - 12:05 OLTRE 6 MESI FA
Emilia. Stipendi tagliati, niente rimborsi, aboliti privilegi consiglieri

Stefano Bonaccini

BOLOGNA – Stipendi tagliati, niente più rimborsi ai consiglieri regionali, cancellazione del Tfr e stretta sui km delle auto blu. Succede in Emilia Romagna: dopo l’inchiesta “spese pazze” che ha coinvolto 41 dei 50 consiglieri uscenti, il presidente Stefano Bonaccini  ha abolito tutti i privilegi con una sforbiciata da 15 milioni di euro sui costi della politica.

Nell’era post Errani (dimessosi dopo l’inchiesta Terremerse che gli è valsa una condanna per falso ideologico) i consiglieri regionali emiliani viaggiano in pulmino o in treno, rigorosamente in seconda classe. Bonaccini, eletto a novembre scorso nella disaffezione generale con un affluenza di appena il 37%, rivendica gli spot elettorali: “Ora i fondi dei gruppi non esistono più. La mia promessa di cancellarli definitivamente è mantenuta”, ha detto in seguito all’approvazione del suo primo bilancio che prevede tagli complessivi per 82 milioni di euro.

Il capitolo costi della politica è il più corposo, a partire dagli stipendi tagliati di 1000 euro al mese:

“Oggi — ha detto Bonaccini — in Emilia Romagna un consigliere regionale prende circa 5mila euro, come il sindaco della città capoluogo, e come ha chiesto il premier Renzi, che ha inserito questa norma anche nella riforma costituzionale del Senato. Noi l’abbiamo fatto prima”.

Decurtate pure le indennità della giunta, che vengono calcolate in base allo stipendio dei consiglieri. Azzerati i 400mila euro annui per le “spese di funzionamento” dei gruppi, quelle cioè dove si nascondevano le cosiddette “spese pazze”.