Esodati: 5 esempi di storie difficili tra ex operai e ex impiegati

Pubblicato il 13 Aprile 2012 - 19:30 OLTRE 6 MESI FA

Lapresse

ROMA – Diverse sono le storie di vita che si nascondono dietro l’etichetta “esodati”, ma tutte raccontano di realtà ”difficili”, anche ”difficilissime”. Ecco alcune testimonianze riportate dall’Ansa:

Ex presidente Enel. Peccerillo Palma (Brindisi), era una dipendente dell’Enel quando nel 2007 l’azienda le propone, dice, ”giacchè avevo un congedo straordinario per assistere mio fratello disabile, down, un incentivo per l’esodo. Avrei dovuto aspettare quattro anni per arrivare alla pensione e ho accettato, sono uscita nel 2008 con la prospettiva che a marzo 2012 avrei potuto raggiungere la pensione ma, ora, con la riforma, non so più quando potrò andarci”. La sua situazione, spiega, ”è disperata: devo accudire mio fratello che ora è anche affetto da demenza senile e non ho alcun aiuto; ho quattro figli, il più piccolo va ancora a scuola, uno è disoccupato e un altro è precario. Mio marito è un pensionato a mille euro”. Palma, da quando ha saputo della riforma, dice di ”piangere tutti i giorni” e racconta di avere anche ”scritto a gennaio una lettera alla Fornero”, da cui non ha ricevuto ”risposta”.

Ex operaio Irisbus. In piazza a Roma, per la manifestazione contro gli interventi sulle pensioni, da Avellino, è arrivata una delegazione di operai dello stabilimento Irisbus Iveco, che ha chiuso i battenti a fine 2011. Tra loro c’è Gennarino di Leo, che spiega: ”A causa delle nuove regole con i miei 59 anni sono in mezzo alla strada, sul lastrico, non riesco neppure a pagare le bollette. E ho anche due figli con più di 30 anni, disoccupati ”.

Ex minatore Carbonsulcis. Marco Cappai, 54 anni, racconta come è difficile per un ex minatore come lui, che lavorava per Carbonsulcis (Sardegna), vivere con due figli e il pagamento di un mutuo, facendo a meno di un reddito. Siamo in una situazione ”assurda” denuncia, ”avevamo fatto un accordo a giugno del 2011 con l’azienda che prevedeva un anno di cassa integrazione e quattro di mobilità. Invece ora c’è solo incertezza”.

Ex impiegato delle Poste. Emilio De Martino, anche ha portato la sua testimonianza alla manifestazione: ”Ho preso un incentivo di due anni e sarei dovuto andare in pensione a gennaio del 2014, ma con l’intervento della Fornero il mio approdo si sposta a luglio del 2017 e così per tre anni e sette mesi mi ritrovo senza stipendio e senza pensione”. Emilio deve pensare a una moglie ”che non ha un reddito” e ”una figlia che studia”.

Ex pilota alitalia. Cirio Minieri, 51 anni di Roma, prevede, con le nuove regole, di passare otto anni senza reddito da lavoro o da pensione. Comandante d’aereo per Alitalia, uscito nel 2008, vede slittare il suo arrivo alla pensione fra dodici anni. ”La mia famiglia è monoreddito, ho una figlia adolescente. Ora o si fa una causa legale o non ci sono altre possibilità se non quella di vendere la casa e andare all’estero”.