Forum Famiglia, al via dopo le polemiche su Berlusconi (assente). Giovanardi: “La biotecnologia nega i diritti ai figli”

Pubblicato il 8 Novembre 2010 - 10:30 OLTRE 6 MESI FA

Giorgio Napolitano

Precarietà e instabilità dell’occupazione, difficoltà di accesso ai servizi e la loro ”disomogenea” distribuzione territoriale: sono questi i nodi che secondo il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ostacolano la famiglia oggi. Il presidente lo ha scritto in un messaggio inviato al sottosegretario Carlo Giovanardi in occasione della Conferenza sulla Famiglia in corso a Milano.

Il sottosegretario del family day è stato scelto dal governo per aprire il forum al quale avrebbe dovuto partecipare il premier Berlusconi. Ma con i recenti scandali su escort e minorenni un sostanziale imbarazzo ha avuto il sopravvento. Meglio evitare quella platea, a maggior ragione dopo che gli stessi organizzatori avevano espresso dubbi. “La presenza di Berlusconi sarebbe stata strumentalizzata”, questa la spiegazione del governo.

Giovanardi, alla vigilia della Conferenza, ha minimizzato le polemiche intorno al premier: ”Di fronte ai moralismi mi scappa da ridere. Se devo pensare ai leader della politica italiana nell’ortodossia della famiglia mi vengono in mente pochi nomi”. Per Giovanardi, ”queste sono piccole polemichette strumentali di chi invece di appassionarsi sui temi che riguardano milioni di famiglie italiane voleva utilizzare in questo modo questa grande conferenza”.

Chiusa la parentesi polemica il sottosegretario è entrato nel vivo difendendo la legge sulla fecondazione assistita: “Scienza e biotecnologie possono togliere ai figli il diritto di nascere all’interno di una comunità d’amore con una identità certa paterna e materna”. Giovanardi difende la legge sulla Fecondazione nonostante sia stata più volte presa in esame dalla Corte costituzionale, l’ultima in relazione al divieto della fecondazione eterologa, cioè ricorrendo a donatori esterni alla coppia.  ”La rottura della diga costituita dalla legge 40 aprirebbe la porta ad inquietanti scenari, tornando ad un vero e proprio Far West della provetta dove fin dal primo momento il concetto costituzionale di famiglia andrebbe irrimediabilmente perduto”.

Il quoziente familiare sarebbe poi uno dei prossimi impegni del governo: come già da tempo chiede il leader Udc Casini l’esecutivo dovrebbe approvare una legge per un fisco a misura di famiglia che tenga conto del numero dei componenti. La novità dovrebbe trovare spazio nella riforma fiscale attualmente allo studio.

Nel suo intervento, il cardinale Tettamanzi non ha risparmiato una stoccata al governo: ”Non basta la semplice proclamazione di valori, impegni e mete, ma serve il lavoro quotidiano sulle condizioni concrete perché i valori che tutti proclamano siano resi concreti sulla rete delle famiglie”. Una politica concreta per la quale servono fondi, già ampiamente tagliati dall’esecutivo. Secondo Rosy Bindi (Pd): ”I fondi per la famiglia sono passati dai 400 milioni che avevamo stanziato noi ai 47 stanziati da questo governo”.

“Risorse tagliate dal governo? Una stronzata”: l’ha detto il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi. ”Le risorse – ha detto il ministro – devono essere riallocate, riorganizzate ma non dimentichiamo quanto spendiamo per la famiglia. Non avremmo il grande debito pubblico che abbiamo, se non avessimo una forte spesa diretta e indiretta, attraverso il fisco”. ”Parliamo – ha proseguito – di circa 37 miliardi di prestazioni Inps al netto delle pensioni. Solo per la non autosufficienza le prestazioni Inps ammontano a 16 miliardi e in senso stretto per le famiglie sono 10 miliardi. Sono 18 miliardi per le agevolazioni fiscali”.