Fini: “Berlusconi non avrà la fiducia, dal 15 dicembre Fli sarà opposizione”

Pubblicato il 12 Dicembre 2010 - 14:40 OLTRE 6 MESI FA

Gianfranco Fini

”Non ho la sfera di cristallo, ma credo che Berlusconi non avrà la fiducia. Siamo in una oggettiva condizione di crisi politica dell’attuale governo: la sfiducia potrà essere conclamata o ci potrà essere un pareggio o un voto in più: ma resta la condizione di crisi di governo e l’Italia vivacchierà o tirerà a campare”. Lo ha detto il leader di Fli Gianfranco Fini parlando ad ‘In 1/2 ora’ di Lucia Annunziata.

Fini poi chiarisce quali saranno gli scenari futuri: “dal 15 dicembre, comunque andrà il voto di fiducia, Fli sarà una forza di opposizione, anche se nell’area di centrodestra”.

“Berlusconi messo alle strette dice tutto e il contrario di tutto, ma non mantiene le  promesse: non ci fidiamo più di lui”. Nuovo programma, nuova maggioranza e nuovo governo: queste sono le richieste di Gianfranco Fini. E quindi, dimissioni e nuovo esecutivo. ”E’ evidente che in Parlamento Berlusconi farà un discorso al latte e miele, dirà che è pronto a prendere in considerazione tutte le proposte di Futuro e Libertà.Salvo insultarci la mattina, il pomeriggio fa un discorso di apertura e qualche ora prima dice pifferai magici e alleati con la sinistra. Noi siamo stanchi di questa doppia personalità del premier Berlusconi verso Fli”.

Dopo la lettera inviata ieri da 16 parlamentari di Fli e Pdl ai due leader, Berlusconi e Fini, il presidente della Camera dice: “Le ‘colombe’ sono in buona fede, ma Fli non si spacca”. Il risultato della lettera, infatti, è stato quello di produrre opposte reazioni proprio all’interno di Futuro e Libertà: Fini l’ha bocciata come iniziativa tardiva, Bocchino l’ha promossa a metà e il “laboratorio” del partito, l’associazione FareFuturo ha preso nettamente le distanze: con Berlusconi non si tratta. Risultato? Un punto a favore di Berlusconi: la lettera ha di fatto spaccato Fli e il Cavaliere ha raccolto al volo l’invito, aprendo ai moderati.

Le dimissioni da presidente della Camera? Fini dice no. ”Mi posso dimettere anche domani, se qualcuno dimostra che sono stato di parte nella conduzione della Camera. Il compito del Presidente della Camera è essere imparziale nella conduzione della Camera. Io ho avuto un ruolo politico fuori, ma all’interno nessuno può contestare la mia imparzialità”.

Fini parla anche di Casini, a quanto pare sempre più corteggiato da Berlusconi che lavorerebbe per far accettare a Bossi un allargamento al centro. ‘E’ fantasioso ed autoconsolatorio il discorso di chi nella maggioranza dice ‘prendiamo un voto in più’ e poi andiamo avanti”, allargando all’Udc. ”Conosco Pier Ferdinando Casini da tanti anni, ho stima della sua intelligenza politica, abbiamo avuto momenti di massima concordia e di divergenza. Lui ha fatto un enorme sforzo e ha vinto un’enorme scommessa quando è tornato in Parlamento contro il Pd e contro il blocco Pdl -Lega, quindi contro di me allora. Ma Casini può svendere mai la sua recente storia politica e tornare sotto l’ombrello politico dal quale è uscito due anni fa prima di altri, soltanto perché il 14 Berlusconi è rimasto appeso ad un voto?”.

Il discorso di Fini ha avuto uno spettatore d’eccezione: Silvio Berlusconi, che ha visto l’intervista dalla poltrona di casa, ad Arcore. “Avete visto? Fini non vuole nessuna trattativa: sa solo insultarmi e questo dimostra che il suo unico obiettivo è quello di eliminarmi”. Sarebbe stata questa, secondo fonti del centrodestra, la reazione del premier.

Programma che Berlusconi, secondo le stesse fonti, avrebbe guardato per intero ad Arcore, facendo ritardare non poco la partenza dell’aereo per Roma. E le parole del presidente della Camera non gli hanno certo fatto piacere: ”Era furioso”, riferisce una fonte del Pdl che sostiene di averlo sentito. Secondo qualcuno, il Cavaliere avrebbe anche chiamato qualche ‘colomba’ di Fli per dire che le parole di Fini confermano come il suo intento non sia affatto quello di trovare un’intesa, ma unicamente di farlo fuori.