Finmeccanica, un imprenditore: “Versai soldi alla fondazione di D’Alema per una mano”

Pubblicato il 7 Maggio 2011 - 16:29 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Nell’inchiesta sulle presunte tangenti in Finmeccanica spunta il nome di Vincenzo Morichini, manager considerato vicino a Massimo D’Alema. Il nome di Morichini, secondo quanto hanno scritto Gian Marco Chiocci e Patricia Tagliaferri sul Giornale e Maria Elena Vincenzi su Repubblica, sarebbe stato fatto da Pio Piccini, ex presidente del gruppo Omega, arrestato l’11 luglio scorso nell’ambito dell’inchiesta sul crac Agile-Omega.

Piccini, accusato di bancarotta fraudolenta nell’ambito del crack dell’ex Eutelia, avrebbe raccontato ai giudici romani che si occupano dell’inchiesta, di una trattativa con Finmeccanica mediata da Morichini, che è anche consulente di Italianieuropei, la fondazione che fa riferimento proprio a D’Alema.

Ecco cosa ha detto Piccini in un’intervista rilasciata ai due cronisti del Giornale: “Effettivamente mi aveva dato una mano. Era un ex Ina Assitalia, è diventato consulente e mi aiutava in determinati rapporti anche con Finmeccanica. Credo che abbia un’agenzia di assicurazioni sul litorale romano, e comunque si occupa di intrattenere relazioni con grandi strutture e sfrutta le sue conoscenze personali. Diciamo che alla fine non mi è stato granché utile”.

In cambio, ha spiegato Piccini a Chiocci e Tagliaferri, lui avrebbe versato denaro alla fondazione Italianieuropei: “Sono contributi regolarmente iscritti a bilancio. Ho dichiarato tutto”.

Piccini ha quindi raccontato di aver incontrato, grazie alla mediazione di Morichini, il presidente di Finmeccanica, Pierfrancesco Guarguaglini. Stando a quanto ha raccontato al Giornale, Piccini disse che D’Alema sarebbe stato al corrente di questo incontro, o perlomeno “Morichini diceva di sì”.