Frodi fiscali, arrestati 12 professionisti. Nel mirino deputato amico di Tremonti

Pubblicato il 15 Dicembre 2010 - 10:00 OLTRE 6 MESI FA

Sulla destra, il deputato Pdl Marco Milanese

Dodici professionisti, avvocati, commercialisti e consulenti , sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza. Secondo l’accusa sarebbero al centro di un giro di oltre trenta milioni di euro. Con loro sarebbe indagato anche il deputato Pdl Marco Milanese, molto vicino al ministro Giulio Tremonti.

La notizia è rivelata da Repubblica, e l’inchiesta è battezzata “Operazione Malta”, dal luogo dove i professionisti su cui la Procura sta indagando aveva radicato le loro società, attraverso le quali avrebbero costruito un mega intreccio di frodi fiscali soprattutto nel campo delle assicurzioni auto.

Al centro dell’inchiesta ci sarebbe un “amico eccellente” della banda: il deputato Pdl Marco Milanese, definito da Repubblica come l”uomo più vicino a Tremonti. Il parlamentare, scrive  Repubblica, “risulta indagato per oscuri scambi intrecciati con la banda delle società-scatole vuote. Avrebbe intascato tangenti e regali? L’ipotesi di reato è corruzione“.

Intanto l’inchiesta si evolve. Ieri notte un blitz ha portato all’arresto di 12 persone: commercialisti, avvocati e consulenti accusati di abusiva attività finanziaria e assicurativa. In particolare sono finiti in manette due personaggi noti in Campania: Paolo e Vincenzo Viscione, padre e figlio.

Ma cosa c’entra l’uomo di Tremonti con costoro”? Sempre secondo quanto racconta La Repubblica, la Guardia di Finanza ha iniziato a indagare su Milanese da quando ha intercettato alcune telefonate in cui il braccio destro del ministro dell’Economia veniva nominato e tirato in ballo da Viscione senior. Telefonate in cui, ad esempio, Viscione diceva: “Dovete finirla di chiamarmi. Io non sono l’azionista. Io mi sono rotto i coglioni. Io voglio uscire da questa storia perché quando vengo ricattato dalla politica, da questo Milanese per questa storia qua, che si fotte i soldi, io non voglio averci più a che fare. E se stanno i telefoni sotto controllo è buono che il magistrato che ascolta mi chiama e io gli racconto per filo e per segno. Che pezzi di m…”.

Per la Procura si tratta proprio di quel Milanese, il deputato che sarebbe stato inserito dal coordinatore Pdl Cosentino nella lista campana per fare un favore a Tremonti.