Gaetano Pecorella: Berlusconi? Se condannato sarà latitante, fuggirà dall’Italia

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Luglio 2013 - 20:30 OLTRE 6 MESI FA
Gaetano Pecorella

L’avvocato Gaetano Pecorella

ROMA – Gaetano Pecorella è sicuro: se Berlusconi dovesse essere condannato in via definitiva diventerà latitante e se ne andrà all’estero, magari alle Bahamas. L’avvocato, ex parlamentare Pdl, lo ha detto nel corso della trasmissione La Zanzara su Radio 24.

“Se i processi dovessero arrivare a una condanna non credo che Berlusconi resti qui in Italia ad aspettare il carcere. Non so dove andrà, forse in Russia o altrove, ma non resta qui”, le parole di Pecorella.

Dunque diventerebbe un latitante, chiedono i conduttori Giuseppe Cruciani e David Parenzo?: “Tecnicamente sì, ma i latitanti sono dei poveracci. In questo caso sarebbe una latitanza dorata. Magari dice: mi sono trasferito alle Bahamas”. “A un certo punto – prosegue Pecorella – dopo anni di governo bisogna occuparsi solo dei nipotini. Quelli che non hanno capito quando ci si doveva ritirare hanno fatto una brutta fine, come Mussolini”.

“I suoi fan – dice ancora Pecorella – lo eccitano e lo danneggiano. Con me il presidente non è mai stato condannato. Io sul processo Ruby avrei fatto la difesa in un altro modo, senza tutti quei testimoni e senza scontri. I magistrati, diceva Calamandrei, sono come i maiali. Se ne tocchi uno gridano tutti. Non puoi metterti contro la magistratura, è sempre stato così, è una corporazione”.

Il processo Ruby – prosegue Pecorella – doveva essere fatto sotto tono, sarei andato dal Pm dicendo che Ruby mi piaceva e che non sapevo quanti anni aveva. D’altra parte se fosse capitata a uno di noi non gli avremmo chiesto la carta di identità, diciamo la verità”. “Se mi chiedesse di nuovo di difenderlo – dice ancora Pecorella – lo farei senza problemi. E’ un buon cliente, non come Fede da cui non ho ricevuto nemmeno un euro. Con il Cavaliere ho guadagnato circa un milione di euro. Ghedini e Longo? In certi casi è meglio affidarsi ad avvocati meno conosciuti, poco importanti”.

E come vede il ritorno di Forza Italia?: “E’ solo un fatto di nostalgia, come se oggi il Pd si tornasse a chiamare il Pci, infiammerebbe il cuore di alcuni di quell’epoca. Si deve guardare avanti, tornare indietro è come risposare l’ex moglie. Una minestra riscaldata”.