Gigi D’Alessio contro Lega. Una bomba per Berlusconi?

Pubblicato il 29 Maggio 2011 - 11:57 OLTRE 6 MESI FA

VERONA – Gigi D’Alessio rischia, suo malgrado, di diventare il simbolo della crisi nel centrodestra. Il cantante napoletano, berlusconiano convinto e amico del premier, non piace agli alleati leghisti. E la bomba, esplosa negli ultimi giorni di campagna elettorale, rischia di deflagrare dopo i ballottaggi delle amministrative, evidenziando tutti i punti di disaccordo tra Pdl e Lega.

Da una parte c’è il cantante che a Napoli ha fatto campagna per Gianni Lettieri e ha cantato sul palco con Berlusconi. Dall’altra lo zoccolo duro del Carroccio (guidato per l’occasione da Matteo Salvini, quello che cantò “Senti che puzza, scappano anche i cani, stanno arrivando i napoletani”), che al “napoletano” non le manda certo a dire.

E la base leghista, almeno a giudicare dall’ultimo episodio in ordine di tempo, sta con i suoi e se ne infischia dell’alleanza politica. La polemica tra Gigi D’Alessio e la Lega (cominciata dopo la rinuncia del cantante di esibirsi a Milano per la Moratti) è culminata nella marea di fischi che hanno accolto l’artista napoletano sul palco di Verona.

Il 28 maggio Gigi D’Alessio stava partecipando ai Wind Music Awards 2011, quando è stato subissato da una marea di fischi ed è stato costretto a interrompere il concerto. Quando è tornato sul palco ha spiegato agli spettatori: ”So che mi trovo in una terra dove la Lega fa da padrona; rispetto tutte le idee politiche. Ho solo difeso la mia città”.

Ma a cosa si riferiva D’Alessio? Per scoprirlo bisogna tornare indietro di alcuni giorni, per la precisione al 26 maggio. Il cantante napoletano era stato annunciato come l’artista “di punta” del concerto conclusivo per la campagna elettorale di Letizia Moratti a Milano. A poche ore dall’evento, D’Alessio rinuncia.

Cosa è successo? La pagina Facebook del cantante era stata riempita di insulti e addirittura minacce di morte per la sua partecipazione al concerto milanese. A quel punto D’Alessio spiega la sua rinuncia: “Il clima di estrema tensione che si è venuto a creare, sia attraverso i giudizi di chi ha un pensiero politico diverso, che i commenti ricevuti da parte di alcuni esponenti della Lega Nord, in quanto napoletano, mi hanno indotto a recedere dall’invito e lasciare Milano”.

L’esplicito riferimento alla Lega fa andare su tutte le furie alcuni esponenti del Carroccio, su tutti Matteo Salvini (consigliere comunale uscente a Milano e in un primo momento indicato dalla Moratti come possibile vicesindaco): “D’Alessio non usi la Lega”. ‘Se mai ci sono state minacce – ha aggiunto Salvini – provengono in parte dagli ambienti della sinistra e in parte da napoletani che non conoscono Milano e la sua capacità di accogliere”.

Successivamente D’Alessio ha ammorbidito i toni nei confronti della Lega ma, a quanto pare, qualcuno a Verona non lo ha perdonato.