Gioacchino Genchi destituito dalla Polizia. Lui dice: “Ha vinto Berlusconi”

Pubblicato il 23 Febbraio 2011 - 21:21 OLTRE 6 MESI FA

Gioacchino Genchi

ROMA – Gioacchino Genchi è stato destituito dalla Polizia. Lo ha reso noto l’ex consulente informatico di diverse procure italiane, postando sul suo blog il decreto firmato dal capo della polizia Antonio Manganelli. ”Berlusconi ha vinto! Gioacchino Genchi destituito dalla Polizia di Stato” è scritto nel blog che poi riporta le tre pagine del provvedimento che sarà in vigore dal 24 marzo.

Secondo ”Funzionario della polizia di stato, ancorchè temporaneamente sospeso dal servizio per altro procedimento disciplinare – si legge – ha continuato pervicacemente, con ostinata pervicacia, noncurante di una precedente, formale, diffida in tal senso, a porre in essere un comportamento fortemente scorretto, in assoluto contrasto con i doveri che ogni appartenente all’amministrazione della Polizia solennemente assume con il giuramento all’atto della nomina in ruolo e a cui è tenuto sempre ad attenersi in costanza di rapporto d’impiego”.

Nel provvedimento si citano due episodi – un convegno svoltosi a Cervignano del Friuli il 6 dicembre del 2009 e un congresso a Roma il 6 febbraio 2010 – nei quali Genchi avrebbe fatto delle dichiarazioni ”dal contenuto gravemente lesivo del prestigio di organi e Istituzioni dello Stato, arrecando in tal modo disdoro all’immagine e all’onore dell’amministrazione di appartenenza”. Intervistato dalla ‘Zanzara’ su Radio24, Genchi ha annunciato ricorso. ”Farò certamente ricorso al Tar contro un provvedimento che è illegittimo” ha detto.

Come scrive ‘La Repubblica’, “Gioacchino Genchi ha lavorato per anni al fianco dei magistrati di Palermo e Caltanissetta che hanno indagato sui misteri di Cosa nostra. E’ stato anche consulente informatico di decine di Procure in tutta Italia. Dopo un’indagine condotta con il pm di Catanzaro Luigi De Magistris è stato al centro di pesanti polemiche, giudiziarie e politiche: lo stesso Genchi è finito sotto inchiesta, alla Procura di Roma, per presunte violazioni della privacy”.