Giovanni Favia denuncia le minacce di morte ricevute su Facebook

Pubblicato il 13 Settembre 2012 - 15:59 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Giovanni Favia, dopo il famoso fuori onda su La 7, non smette di essere il bersaglio di molti 5 Stelle (o presunti tali) arrabbiati. Arrabbiati con chi pensano abbia disgregato il Movimento e arrabbati al punto da essere minacciosi. Per questo Favia ha deciso di denunciare il tutto ai carabinieri, dopo aver raccolto in un post sulla sua pagina Facebook i commenti più violenti che ha ricevuto:

Dopo avermi scritto “venderesti anche tua figlia per una poltrona” “diamo un senso all’inceneritore: buttiamoci Favia” “ti prenderemo a schiaffi” stasera è arrivato questo: “FAVIA ANDREBBE SGOZZATO IN PIAZZA. Ancora in televisione, ancora ad intascarsi lo stipendio intero, ancora a credere a giornalisti, ancora a denigrare chi gli ha dato la possibilita’ di agire. Quest’uomo di merda dovrebbe essere ammazzato per dare l’esempio. Esempio chiaro: chi si permette di comportarsi cosi va eliminato. Basta compassione e perdono. Questa gente e’ nostra nemica.” Chi fomenta odio, falsità, maldicenze e bassezze sul mio conto, è complice di questi comportamenti e nemico del Movimento. La campagna di fango nei miei confronti, non squalifica me, ma coloro i quali se ne rendono protagonisti, danneggiango anche la credibilità del m5s. Mi consolo con Democrito “Se subisci un’ingiustizia, consolati: la vera infelicità sta nel commetterla”.

Giovanni Favia annuncia anche che passerà alle vie legali denunciando ai Carabinieri le minacce di morte. ”Nel tardo pomeriggio – ha annunciato con una nota – mi recherò presso le competenti autorità giudiziarie, Stazione Carabinieri a Porta Lame, assieme al mio avvocato per sporgere querela nei confronti degli utenti che mi hanno minacciato di morte formalizzando tutti gli atti necessari affinché la Magistratura di Bologna possa identificare i responsabili di ogni condotta illecita perpetrata in mio danno e così perseguirli come prevede il codice penale. Raccoglieremo materiale e valuteremo successivamente con i legali – ha aggiunto Favia – se e come procedere nei confronti di coloro i quali si fossero resi partecipi di una campagna denigratoria che ha portato a queste conseguenze”.