Immigrazione, Tunisi convoca l’ambasciatore italiano: “Stupiti dalle parole di Salvini”

di redazione Blitz
Pubblicato il 4 Giugno 2018 - 17:41 OLTRE 6 MESI FA
Immigrazione, Tunisi convoca l'ambasciatore italiano. Salvini: "O l'Europa ci dà una mano o sceglieremo altre vie"

Immigrazione, Tunisi convoca l’ambasciatore italiano. Salvini: “O l’Europa ci dà una mano o sceglieremo altre vie” (Foto Ansa)

TUNISI – Arrivano le prime reazioni alle mosse anti-migranti del neo-ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che ieri ha detto: “La Tunisia è un Paese libero e democratico che non sta esportando gentiluomini ma spesso e volentieri esporta galeotti”. In una nota il ministero degli Esteri di Tunisi ha espresso [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] “il suo profondo stupore per le dichiarazioni del ministro degli Interni italiano sul dossier immigrazione”. 

Oggi, lunedì 4 giugno, il ministro ho ricevuto l’ambasciatore italiano”per informarlo del grande stupore” per le dichiarazioni di Salvini che “non riflettono la cooperazione tra i due Paesi nel campo della gestione dell’immigrazione e indicano una conoscenza incompleta dei vari meccanismi di coordinamento esistenti tra i servizi tunisini e italiani per affrontare questo fenomeno”.

Oggi Salvini è tornato sul tema migranti. Intervenendo a Rtl 102.5 ha annunciato che domani non parteciparà al vertice dei ministri dell’Interno europei sull’immigrazione a Lussemburgo, ma sarà al Senato dove si vota la fiducia. “Invieremo una nostra delegazione per dire no – ha spiegato –  il documento in discussione invece di aiutare penalizzerebbe ulteriormente l’Italia e i paesi del Mediterraneo facendo gli interessi dei Paesi del Nord Europa”.

Un concetto ribadito dal leader della Lega anche su Twitter: “Occorre BUONSENSO, ha scritto Salvini.Quello degli sbarchi e dell’accoglienza di centinaia di migliaia di “non profughi” non può continuare ad essere un problema solo Italiano. O l’Europa ci dà una mano a mettere in sicurezza il nostro Paese, oppure dovremo scegliere altre vie”.