Asse Lega-Pisapia contro l’eccesso di tasse. Squinzi: “Pressione fiscale irragionevole”

Pubblicato il 29 Aprile 2012 - 14:03 OLTRE 6 MESI FA

Giuliano Pisapia

MILANO – Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia non esclude a priori un possibile asse, su questioni precise come la battaglia contro l’Imu, con la Lega Nord. ”Se ci sono, su battaglie giuste, possibilità di unità di intenti e di azione – ha detto a margine del convegno ‘La rivoluzione dei produttori’, organizzato dal Carroccio a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, sabato 28 aprile – credo sia dovere di un amministratore perseguirle”.

Questo però non vuol dire assenso alla ‘rivolta fiscale’ che la Lega si appresta a lanciare. ”No alla rivolta, io propongo una lotta, un impegno per la giustizia fiscale”, ha precisato Pisapia.

Per il resto il primo cittadino del capoluogo lombardo ha rimarcato le differenze con il movimento padano: ”Le nostre posizioni su gran parte dei temi in questo periodo sono totalmente differenti. Abbiamo una visione del futuro e istituzionale completamente diversa”.

Pisapia ha poi definito come “importante” la scelta di quei sindaci che hanno rescisso il contratto con Equitalia. “Sono scelte importanti”, ha affermato il primo cittadino di Milano, parlando degli esempi di Morazzone, in provincia di Varese, e Calalzo di Cadore, Belluno, citati da Roberto Maroni, durante un incontro pubblico a Palazzo Marino cui ha partecipato anche Giorgio Squinzi. “Non so se sono estensibili a una grande città – ha affermato -, ma sono importanti, perché Equitalia ne ha fatte troppe”. Si tratta, ha proseguito, di “iniziative da studiare”. “Cominciate voi che avete meno problemi a farlo, su queste scelte, le grandi città hanno molto da imparare”, ha continuato.

Un’asse inedita tra Pisapia, Giorgio Squinzi di Confindustria e la Lega Nord dunque, tutti uniti nel “contrasto” dell’eccesso di tasse. A tal proposito Squinzi

ha dichiarato: “La pressione fiscale nel nostro paese e’ a un livello che non e’ piu’ ragionevole”. Squinzi, tuttavia, ha spiegato che parla come imprenditore, tanto che alle domande dei giornalisti ha risposto dicendo di essere in “silenzio stampa” fino al 23 maggio.

Il presidente di Mapei ha spiegato che, nel resto del mondo dove la sua azienda è presente, il tasso “medio di imposizione è del 34%, in Italia non riusciamo a scendere sotto il 50% e questo anche grazie a un’imposta malvagia che è l’Irap”. Poi, Squinzi, ha fatto l’esempio del Canada dove per ogni dollaro investito in ricerca se ne hanno 2,5 di ritorno automatico. L’Imu, Squinzi, l’ha definita come “un’incognita, una spada di Damocle sul nostro Paese”.

Accennando al programma da presidente di Confindustria che presenterà il prossimo 24 maggio, Squinzi ha spiegato che un caposaldo, che poi “è la madre di tutte le riforme è la semplificazione normativo-burocratica del paese. Semplificare il paese e non continuare a deprimere le energie positive degli imprenditori”.

Gli altri punti del suo programma, oltre al fisco che “oltre a essere esoso è anche prepotente, c’è il costo dell’energie e l’evasione che può essere recuperata attraverso una politica fiscale attiva”.

Per il presidente designato di Confindustria, infine, l’obiettivo non può “che essere ritrovare la crescita e questo avviene anche se si mettera’ mano a una programma serio di investimenti nelle infrastrutture”.