Intercettazioni, Italo Bocchino: “Noi finiani non potevamo fare di più”

Pubblicato il 9 Giugno 2010 - 19:57 OLTRE 6 MESI FA

Italo Bocchino

Il finiano Italo Bocchino, con un videomessaggio sul sito di Generazione Italia, quasi si giustifica del testo sulle intercettazioni approdato in Parlamento dopo le modifiche del Pdl e dice: noi finiani non potevamo fare di più.

“In molti ci hanno chiesto di capire cosa è accaduto sul tema delle intercettazioni – afferma – I giornali parlano di compromesso possibile o di Fini che ha ceduto alle pressioni di Berlusconi o addirittura di Berlusconi che ha ceduto alle pressioni di Fini, arrivando ad astenersi nell’Ufficio di Presidenza”.

“La verità è che nell’ambito del Pdl, l’area che fa riferimento a Fini – spiega – ha fatto un buon lavoro per arrivare non al testo che avremmo voluto, ma a un compromesso accettabile che può essere votato in Parlamento e che poi secondo le regole della democrazia dovrà essere valutato dal Presidente della Repubblica, dalla Corte Costituzionale e anche dai cittadini attraverso il referendum, se ci sarà. Il vero tema è che c’é stata una novità politica all’interno del Pdl: la minoranza finiana ha posto problemi politici. E lo ha fatto con chiarezza, pubblicamente”.

“Abbiamo detto che il ddl andava migliorato e così è stato. Noi abbiamo fatto il meglio che potevamo fare. Adesso – dice Bocchino – spetta ad altri protagonisti del sistema democratico italiano valutare il ddl nei suoi aspetti tecnici, giuridici e costituzionali”, conclude Bocchino.