Formigoni a termine, la Lega: “Election day ad aprile”

Pubblicato il 13 Ottobre 2012 - 13:08 OLTRE 6 MESI FA
Roberto Formigoni (LaPresse)

MILANO – Azzerare la giunta, mettere da parte consiglieri indagati e provare a ricominciare. Ma per Roberto Formigoni, che venerdì 12 ottobre ha detto e ripetuto di puntare al 2015, ovvero alla scadenza naturale della legislatura sembra tutto inutile. Perché la Lega ha deciso altrimenti. Lombardia cadrà e cadrà in tempo perché si voti ad aprile in quello che nella prospettiva leghista deve essere ”un unico election-day ad aprile”, per le politiche e le regionali, dopo aver approvato la legge elettorale regionale e quella di bilancio ”entro Natale”.

Questa la decisione uscita dal consiglio federale della Lega per la regione Lombardia, lo stesso consiglio dove i leghisti hanno chiesto a tutti i loro consiglieri indagati di dimettersi e lasciare gli incarichi.

A Tgcom24, Matteo Salvini ha aggiunto che “la decisione sull’election Day proposto dalla Lega verrà sottoposta a referendum il 20 e il 21 ottobre: 1500 gazebo nelle piazze lombarde per chiedere ai cittadini se condividono scelta di votare in aprile e chi vorrebbero come governatore della Lombardia”. “Come Lega – aggiunge il capogruppo – rivendichiamo con orgoglio tutto quello che abbiamo fatto in Lombardia in questi 12 anni. Prendiamo atto di una serie di indagini, quando si sente puzza di mafia, la buona amministrazione non basta”.

“Votare domani mattina? Non si può – ha aggiunto Salvini- Occorrono 90 giorni, per legge. Dopo 15 anni di Regione Lombardia, però, Formigoni può lasciare il testimone. Farebbe bene a rendersene conto anche lui perché sarebbe utile essere ricordato per le cose buone fatte e non per le schermaglie delle ultime settimane. È la vittoria del buonsenso della Lega e di Bobo Maroni”.

Anche Maroni da Mestre dove si trova per la scuola di formazione politica, commenta: “La decisione di andare al voto in aprile è una decisione giusta e tempestiva. E’ una posizione chiara e una scelta fatta all’unanimità. Di fronte agli scandali la politica deve saper fare scelte difficili, come ha fatto oggi la Lega” ha concluso il segretario.

Formigoni risponde alla Lega spiegando che gli accordi presi a Roma con Maroni e Alfano erano diversi. “Se la Lega ha cambiato posizione ce ne spiegherà le ragioni, ragioneremo insieme, questo è il momento in cui ognuno deve essere chiaro. Il Pdl è pronto ad assumere la responsabilità delle proprie scelte e anche io come presidente farò le mie”.

Il governatore, oltre che con la Lega, polemizza anche col sindaco di Milano Giuliano Pisapia che gli aveva chiesto di farsi da parte. ”Una gravissima caduta di stile”, il commento del Governatore. ‘Quando uno fa osservazioni di questo tipo – ha aggiunto Formigoni -, come minimo dovrebbe avere la coscienza limpidissima. Pisapia è in carica da poco più di un anno e già l’azione della sua Giunta è sotto i riflettori per una vicenda dai contorni molto poco limpidi”.

Il riferimento è alla gara per la vendita al fondo F2I di quote di Sea, la società che gestisce gli aeroporti milanesi che ”finalmente e’ sottoposta a una indagine”.    ”La magistratura – ha sottolineato Formigoni – ha deciso di andarci a veder chiaro. Ci sono stati interrogatori, si parla di un accordo fatto con quello che sarebbe stato il vincitore, anzi l’unico concorrente perche’ il secondo e’ stato escluso in circostanze poco chiare. In questa vicenda e’ direttamente implicato un assessore ma tutta la decisione riguarda l’intera Giunta capitanata da Pisapia”.

Formigoni cita poi il caso di Nichi Vendola, il leader di Sel e governatore della Puglia che ”ha avuto due avvisi di garanzia e due procedimenti diversi”. ”Che Pisapia non senta il dovere di dire nulla sul suo capo partito… dovrebbe fare pulizia in casa propria prima di occuparsi di casa d’altri”. La sua conclusione e’ che ”ci sono indagini a carico del Comune di Milano e a carico della Regione Lombardia e la magistratura non le ha concluse”.