Soldi per bocciofile, parrocchie e feste dei ceri: ecco la “legge mancia”

Pubblicato il 26 Luglio 2011 - 22:31 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Lo Stato nel 2008 ha stanziato 103 milioni di euro per “mance” agli enti più disparati, dalle bocciofile alle parrocchie, dalle attrezzature per forum alle conchiglie. Quest’anno, scrive ‘Il Fatto Quotidiano’, ci si è dovuti “accontentare” di 2,6 milioni di euro. Non è uno scherzo nè una magia, si tratta della cosiddetta “legge mancia”, ovvero quel provvedimento, voluto da Berlusconi nel 2004 poi tolto da Prodi e rimesso da Berlusconi nel 2008, che mette insieme una serie di regalie agli enti più disparati.

‘Il Fatto Quotidiano’ pubblica una tabella di come queste “mance” sono state spese nel corso di quest’anno. “Ringraziano gli amanti della lirica di Torre del Greco, i volontari del monte Faito di Vico Equense, l’associazione La Rete degli infermieri di Sant’Antimo (Na). Ringrazia la Campania che, con 285mila euro, porta via quasi un quinto della “mancia” totale. Ringrazia anche la Provincia di Catanzaro che ottiene 300mila euro divise in tre utilità: 100mila per le voliere del Centro recupero animali selvatici, 150mila per la “riqualificazione ambientale” del Parco della Biodiversità mediterranea e la realizzazione di un volume per il medesimo parco (50mila euro di spesa)“.

Spenderemo 50mila euro per acquistare una tensostruttura per i convegni della “Fides Vita onlus”, 30mila euro per l’acquisto di “attrezzature per organizzare la festa dei ceri” a Gubbio, 45mila per ampliare la collezione di conchiglie e quella di reperti archeologici dell’Istituzione culturale Federico II a Menfi (Ag). La stessa cifra i nostri parlamentari, l’hanno destinata alla società di mutuo soccorso di Cavoretto, in provincia di Torino, che gestisce la locale bocciofila. Non tutte le opere contenute nella lista sono da ritenere errate. Forse, mentre si tengono in vita Province, piccoli comuni e comunità montane, bisognerebbe fargli fare anche qualcosa: perchè i soldi per la bocciofila di Cavoretto, attiva dal lontano 1892, li mette il Parlamento e non, ad esempio, la Provincia di Torino?“.