Letta bis, conta al Senato. Bastano 20 transfughi del Pdl

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Agosto 2013 - 09:29 OLTRE 6 MESI FA
Letta bis, conta al Senato. Bastano 20 transfughi del Pdl

Enrico Letta (Foto Lapresse)

ROMA – Daniela Santanché spacca il Pdl. E il Pd si prepara ad una nuova maggioranza con i “transfughi” del partito di Silvio Berlusconi. Ne basterebbero 20. Tommaso Labate sul Corriere della Sera ricostruisce gli sviluppi nel Pdl dopo la presa di potere dell’amazzone nella nuova Forza Italia:

“Un conto è Silvio Berlusconi, che detta la linea politica e rispetto a cui noi saremo leali sempre. Altra cosa le posizioni di Daniela Santanché, dalla quale non prendiamo ordini”.

La linea era già stata annunciata dall’ex ministro Altero Matteoli in un’intervista al Quotidiano Nazionale:

“Noi possiamo anche togliere il sostegno al governo. Ma non possiamo fingere di non sapere che il primo atto di una eventuale crisi non sarebbero le consultazioni ma le dimissioni di Napolitano. In caso di crisi di governo rischiamo di ritrovarci con Romano Prodi al Quirinale”.

Nel Pd si preparano ad un Letta bis. Basterebbero una ventina di senatori usciti dal Pdl. Il senatore Giorgio Tonini lo dice chiaramente:

“Adesso ci sono cose che non si vedono perché stiamo a riposo. Ma questa situazione è come l’elettrocardiogramma. La verità si scopre sempre sotto sforzo. Napolitano non contempla la crisi di governo. È il segno che chiunque si assume la responsabilità di farlo cadere, imboccando quella strada sa come entra ma non sa come esce”.

Stesso pensiero per Marco Meloni, deputato vicinissimo ad Enrico Letta: 

“La forza di Berlusconi sono sempre stati i suoi voti. Ma questi voti, adesso, ce li ha anche perché sostiene un esecutivo che prova a portare il Paese fuori dai guai. Se prova a staccare la spina, un pezzo di elettorato si staccherà da lui”.

Da Sel il capogruppo alla Camera, Gennaro Migliore, spiega:

“Noi proveremmo a convincere il Pd a formare un governo di scopo, che faccia la legge elettorale, rifinanzi la cassa integrazione e risolva il problema degli esodati”.

E per il dopo Letta il nome è uno solo, scrive Labate: quello di Matteo Renzi. Un nome che a Berlusconi “fa paura”.