‘Libero’: Fini si prepara finto attentato. Fli insorge: “Solo follie”

Pubblicato il 27 Dicembre 2010 - 20:22 OLTRE 6 MESI FA

Gianfranco Fini

Nei giorni delle vacanze natalizie, come in quelli delle ultime vacanze estive e del martellamento sull’affaire Montecarlo, il quotidiano ‘Libero’ riprende la campagna contro il leader Fli. ”Fini è fallito”, troneggia in apertura un titolo a nove colonne, che parla poi di ”consensi dimezzati in un anno” ed ex elettori che lo ”odiano”. Ma è l’editoriale di Maurizio Belpietro, che insinua di un attentato a Fini durante una visita istituzionale in primavera ad Andria, che fa scoppiare un caso. Il leader di Fli, racconta il direttore di Libero, resterebbe ferito in modo lieve, per poi far ”ricadere la colpa sul presidente del Consiglio” condizionando, in prossimità delle elezioni, l’esito del voto.

La consegna del silenzio che Fini aveva imposto ai suoi nella cena prenatalizia si infrange: intervengono in tanti per commentare la ”delirante” ipotesi, che subito entra nel mirino della magistratura. Il procuratore di Milano Armando Spataro sente Belpietro, mentre apre un’indagine la Procura di Trani, per trasferire poco dopo il fascicolo alla direzione distrettuale antimafia di Bari, che assume il coordinamento delle indagini. A corredo dello ‘scoop’ sull’attentato, spunta poi nell’editoriale di Belpietro una escort di Modena che avrebbe raccontato ”con una serie di particolari piccanti” di un incontro con il Presidente della Camera, retribuito con mille euro in contanti. Se fosse vero, per il direttore di ‘Libero’ ”la terza carica dello Stato, dopo aver fatto il moralista con Berlusconi, ora sarebbe inciampato in una vicenda a sfondo erotico peggiore di quelle rimproverate al Cavaliere”.

Mentre Fini tace in procinto di partire per mari lontani, i futuristi si schierano a falange macedone in sua difesa. E ritirano fuori dal cassetto il ‘metodo Boffo” e l’attentato dai contorni non chiari allo stesso Belpietro, nei mesi scorsi. ”Per far felice l’editore di fatto del suo quotidiano, Belpietro ipotizza un attentato che ferisce Fini per danneggiare Berlusconi. Una tesi folle – commenta un urticante Italo Bocchino, dopo giorni di silenzio – frutto di menti folli che la dice lunga sullo scadimento di certo giornalismo italiano. Se la storiella dell’attentato è ridicola, quella della prostituta modenese è ancora peggio e il tutto dovrebbe consigliare una vacanza al direttore di Libero. Se poi insiste per saperne di più di falsi attentati può chiedere al suo caposcorta e se vuole notizie su donne a pagamento deve rivolgersi ad altri palazzi della politica, certamente diversi da Palazzo Montecitorio”.

”E’ facile prevedere che anche la nascita del nuovo Polo politico dei moderati sarà accompagnata dal dossieraggio della stampa padronale e parastatale” preconizza Carmelo Briguglio. ”Belpietro confonde il Natale con il Carnevale”, chiosa Giuseppe Consolo. ”Proietta una sua ossessione: che tutti siano oggetto di attentati o che addirittura vadano in giro a procurarsene uno”, è la spiegazione di Antonio Buonfiglio. Enzo Raisi si indigna e ricorda ”la conferenza stampa di fine anno del Presidente Berlusconi che annunciava quattro buoni motivi per cui il Presidente Fini si sarebbe dovuto dimettere, da rivelare nelle settimane a seguire”. E Aldo Di Biagio: ”L’editoriale è carta straccia, degno della peggior stampa di regime che cerca di plagiare le menti degli italiani”.

Per il portavoce di Fli Benedetto della Vedova ”se fossimo in un paese serio, a Belpietro dovrebbe pensare l’ordine dei giornalisti”, mentre per quello del Pdl Daniele Capezzone i futuristi danno prova di ”doppiopesismo”, perché oggi sparano a zero su Belpietro e Feltri mentre in passato hanno difeso ”l’antiberlusconismo ossessivo” di altre testate. ”E ora boicottiamo Libero”, è infine l’idea che lancia dal sito di Generazione Italia il leader giovanile, Gianmario Mariniello.