Lombardo, Babbo Natale 2008. Ma ora 300mila euro di regali li deve rimborsare

Pubblicato il 15 Dicembre 2009 - 16:09 OLTRE 6 MESI FA

lombardo-raffaeleLo scorso Natale costa caro a Raffaele Lombardo. Insomma i gemelli con lo stemma dell’autonomia, regalati a deputati e assessori e i palmari Blackberry  per i giornalisti non sono spese accettabili come “di rappresentanza” dalla Corte dei conti. Il conto degli omaggi, 300 mila euro, dovrà essere pagato di tasca propria dal presidente della Regione, cioè Lombardo in persona.
Il governatore siciliano, in una lettera alla Procura regionale della Corte dei conti,  ha infatti confermato che rimborserà lui stesso la cifra illegittimamente spesa per l’acquisto dei “regalini” sul quale la magistratura, nel marzo scorso, aveva aperto un’inchiesta.
Nell’elenco dei doni natalizi figuravano 90 paia di gemelli con lo stemma dell’autonomia, omaggiati a deputati e assessori. Costo: 358 euro a pezzo. C’erano poi 70 palmari Blackberry (390,83 euro più Iva) recapitati ai giornalisti, 39 cravatte e cinque sciarpe di seta per i dirigenti regionali (da 50 a 84 euro). Ma gli uffici di Lombardo, in quell’occasione, acquistarono pure due teste in ceramica dei discendenti della famiglia reale Borbone (115 euro l´una), tre cupole sempre in ceramica (308 euro l’una), e ancora bottiglie di vino, cestini natalizi, confezioni di prodotti tipici.
Secondo il consigliere della Corte dei conti Tommaso Brancato, oltre alla spesa folle, si parla di violazione del concetto di rappresentanza, che deve essere particolarmente rivolta all’esterno dell’amministrazione. Che senso ha promuovere, con fondi pubblici, l’immagine della Regione nei confronti di organismi interni all’ente quali assessori e burocrati? Brancato, dopo aver chiesto chiarimenti al capo dell’ufficio cerimoniale di Palazzo d’Orleans Silvana Genova, ha portato avanti l’indagine fino alla soglia degli inviti a dedurre, che nella giustizia contabile equivalgono agli avvisi di garanzia.
Finché Lombardo si è deciso a «collaborare». Dicendosi disponibile, in una missiva inviata alla Corte, a restituire le somme prelevate, per i regali dello scorso Natale, dai bilanci della presidenza della Regione. Ora tocca alla Corte dei conti indicare quali, fra le spese affrontate, sono state illegittime. Complessivamente, secondo Palazzo d’Orleans, la cifra stanziata per i doni natalizi del 2008 è stata pari a 300 mila euro.
Di certo, i magistrati contabili contestano a Lombardo la spesa per l’acquisto dei Blackberry (ma qualcuno è stato restituito dai giornalisti e assegnato a funzionari per motivi d’ufficio) e i doni fatti ad assessori e dirigenti. Insomma, il governatore potrebbe «cavarsela» con un assegno da qualche decina di migliaia di euro. Un sacrificio personale che eviterà al presidente di finire al centro di un processo della magistratura contabile che non gioverebbe alla sua immagine.
Lombardo, quando “Repubblica” a marzo rivelò l’esistenza dell’indagine della Corte, si disse tranquillo: «I regali? Ne abbiamo fatti tanti, certo, a una lunga serie di autorità che mi hanno fatto sapere di averne apprezzato anche il contenuto diciamo così, identitario. In ogni caso, mi risulta che in cassa sia rimasta una bella somma, almeno un milione e mezzo di euro che saranno reinvestiti nel prossimo bilancio». Non aveva rinunciato, il governatore, a un accenno al passato: «Credo che la mia attività di rappresentanza abbia comportato una spesa inferiore rispetto al passato. Per il futuro, comunque, ho intenzione di puntare di più su prodotti tipici siciliani».
E qualche giorno fa, alla fine della seduta d’aula sulle due dichiarazioni programmatiche, è stato lo stesso Lombardo ad ammettere di aver deciso di restituire, con propri fondi, le somme oggetto dell’inchiesta: «Ma quest’anno nessuno si aspetti grandi cose – ha detto sornione ai giornalisti – farò regali che andranno dai tre ai quattro euro ciascuno».