“Maggioranza debole, così non resta che votare”. Alla Lega la fiducia non basta

Pubblicato il 18 Dicembre 2010 - 15:42 OLTRE 6 MESI FA

Con una maggioranza così risicata, “meglio elezioni anticipate”. Nonostante la fiducia incassata dal governo il 14 dicembre in Parlamento, la Lega pensa che la soluzione migliore in questo momento sia il ritorno alle urne.

Il capofila di questa tesi è Umberto Bossi: “Per il governo sarebbe igiene andare al voto, più si perde tempo più la gente non capisce”. Secondo il ministro della Semplificazione Normativa, Roberto Calderoli, “con tre voti di maggioranza questo governo non può andare avanti”. Gli fa eco il ministro dell’Interno, Roberto Maroni: “Senza una maggioranza forte, meglio il voto”.

Bossi in particolare ha voluto ribadire la propria contrarietà all’eventuale alleanza con l’Udc. ”Se fossi Berlusconi – ha detto Bossi – starei attento a portare nel governo l’Udc”. Ammonendolo poi di ”non far entrare i suoi nemici, quelli che lo vogliono morto. Non fa un grosso passo in avanti ma fa invece un passo indietro”.

Bossi ha poi ricordato che l’Udc il premier ”l’ha già trovato una volta al governo. Basta. C’era follia, mamma mia… Non riuscivamo a fare niente”. ”Il problema – ha sottolineato Bossi – è che se un governo resta in carica, rimane per fare i cambiamenti delle leggi”. Alla domanda se con l’Udc questi cambiamenti saranno possibili, Bossi ha risposto con una risata.

Calderoli apre la porta ad eventuali allargamenti della maggioranza come unica condizione per andare avanti: “Se dovessero arrivare altre adesioni, saranno benvenute, altrimenti c’è solo il voto”. Parlando di un eventuale ingresso dell’Udc nell’esecutivo, il ministro ha aggiunto:”A noi delle sigle interessa poco, se chi interviene, invece, e vota il federalismo, è benvenuto”.

Anche il ministro dell’Interno Maroni ha invitato a risolvere “rapidamente” le “incognite” che incombono sul futuro del governo e ribadisce che la posizione della Lega è che in assenza di una “maggioranza forte”, “è meglio andare al voto”.

“Ci sono ancora delle incognite – ha osservato Maroni – e penso che nelle prossime settimane queste incognite si potranno sciogliere. Se si scioglieranno positivamente, cioè se si ricostituirà una maggioranza forte e stabile su cui fare affidamento si può continuare, altrimenti è meglio andare al voto”.