Manovra: la Camera approva la fiducia. Berlusconi: “Giù le tasse con il federalismo”

Pubblicato il 28 Luglio 2010 - 18:40 OLTRE 6 MESI FA

Il governo incassa la fiducia sulla manovra economica con 329 si’ e 275 no e domani il testo ricevera’ il via libera definitivo della Camera. Si dice soddisfatto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che si presenta in Aula al momento della prima ‘chiama’ e ribadisce che il decreto e’ un intervento necessario per mettere in salvo il Paese dagli speculatori e contro il ‘rischio-Grecia’. Non solo. La crisi e’ stata ”certamente dura” ma ci sono ”segnali di ottimismo e fiducia”. Inoltre, dice il Cavaliere rassicurando Bossi che continua a chiedere a gran voce la riforma, arrivera’ presto il federalismo e’ portera’, nelle casse dello Stato fondi, che il premier quantifica in 120 miliardi, per abbassare le tasse.

”Con il federalismo fiscale – dice Berlusconi – sara’ possibile una piu’ stringente lotta all’evasione e il gettito piu’ forte potra’ essere utilizzato per alleggerire la pressione delle tasse”. Il voto di oggi, con la fiducia numero 36 incassata dal governo, e’ per il premier la dimostrazione che l’esecutivo e’ saldo ”a differenza di quanto scrivono i giornali”. Le opposizioni, pero’, vanno all’attacco di un testo che definiscono ”iniquo” e ”poco coraggioso”.

Il decreto, tra l’altro, lascia di fatto aperti una serie di nodi che vanno da quello delle multe sulle quote latte, che ha provocato l’ira degli agricoltori ‘virtuosi’, a quello del congelamento triennale degli stipendi dei diplomatici. A loro, pero’, il premier assicura ”i tagli saranno temporanei”. Del resto, insiste il Cavaliere, si tratta di un provvedimento ”di 50 mila miliardi di vecchie lire, che l’Ue ci ha imposto, comporta sacrifici ma era necessario”. Lo considera un provvedimento ”profondamente ingiusto”, invece, il leader del Pd Pier Luigi Bersani che ironizza anche su quanto detto nei giorni scorsi dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti che aveva sottolineato che ”finalmente si iniziano a tagliare i papaveri”.

”Ma quali papaveri ci stiamo fumando?”, sbotta il leader del Pd che sottolinea come vengano penalizzati ”gli insegnanti, i poliziotti, i vigili del fuoco e gli agricoltori che stanno fuori a protestare contro gli evasori delle quote latte”. Certo, il rigore era necessario, aggiunge l’Udc con Pier Ferdinando Casini, ma il pacchetto economico messo in campo dal governo ”manca di coraggio politico”.

Un esempio e’ per Casini dato dalla Fiat che sceglie di delocalizzare anche perche’ mancano misure a sostegno delle imprese. E la Fiat e’ solo lo specchio ”di tante piccole imprese” costrette a scelte di questo genere. La manovra e’ ”iniqua” nei confronti delle famiglie, dei pensionati, dei cittadini, e’ per loro ”altro olio di ricino, secondo il responsabile economico del partito di Di Pietro Antonio Borghesi. Domani il testo otterra’ il via libera definitivo della Camera e’ sara’ legge.