Marino: “Atac peggio di cosa nostra”. Azienda teme associazione a delinquere interna

di redazione Blitz
Pubblicato il 8 Novembre 2013 - 11:47 OLTRE 6 MESI FA
Marino: "Atac peggio di cosa nostra". L'azienda teme associazione a delinquere"

Ignazio Marino in visita all’Atac

ROMA – Per il sindaco di Roma, Ignazio Marino, l’Atac è “peggio di Cosa Nostra”. Così si sfoga in un’intervista a Repubblica, il giorno dopo lo scandalo, portato alla luce dallo stesso quotidiano, su un presunto losco giro di biglietti clonati dell’azienda del trasporto pubblico capitolino, frutto di un accordo bipartisan per foraggiare la politica. E l’azienda trema dinanzi al sospetto di un’associazione a delinquere, dopo l’ombra Parentopoli e quelle 800 assunzioni sospette, cubiste comprese, dopo l’incubo ancora presente dei 120 milioni di buco, e ora la bufera sui presunti fondi neri e ticket clonati.

Un sistema, sembrerebbe, nato da un patto tra partiti, per “fatturare” 70 milioni fuori bilancio e a cui attingere per foraggiare la politica. Di questo parlava l’inchiesta di Repubblica, condotta da Daniele Autieri e Carlo Bonini. Di questo parlerebbe anche un report confezionato da un’agenzia nel 2012. E di biglietti clonati si occupano guardia di Finanza e Procura. Lo scandalo biglietti falsi era esploso nel marzo scorso, denunciato dalla stessa azienda. Ma restava come un ingegnoso meccanismo messo su da “dipendenti infedeli” e la cifra dell’illecito commercio si aggirava sui 500 mila euro. Ora, secondo la nuova piega dell’inchiesta, si tratta di fondi neri. Di patti tra poteri. Che riducono ancora una volta l’azienda a terreno di caccia per appetiti non nobili.

Marino si è detto determinato a voler “cacciare i ladroni dal tempio” e, promette, “non guarderà in faccia a nessuno”. “È una vigliaccata, una coltellata alle spalle di una città come Roma. Truffatori senza scrupoli che si nascondono tra le maglie della pubblica amministrazione, traditori del loro mandato, della loro funzione”, ”la storia dei biglietti falsi, emessi da una centrale clandestina che opera dentro l’Atac, è più grave di una storia di mafia. Sì, è peggio di Cosa nostra”. Marino è fuori di sé.

”Sarò durissimo – promette – non guarderò in faccia nessuno, agirò con la mannaia facendo cadere tante teste”.

”Roma è una capitale del G8 – prosegue – è pazzesco pensare che qui agisce una sorta di virus dell’Aids che distrugge le cellule sane della città. Ma in questo caso la cura c’è. Cioè bisogna mandare in carcere questi ladroni e buttare la chiave, senza guardare in faccia amici o eventuali colleghi di partito. La giustizia deve essere implacabile con tutti”.

Per questo, annuncia, “noi ci costituiamo parte civile e chiediamo al procuratore Pignatone di fare in fretta, di scoprire tutta la verità”.