Marrazzo, “Adesso voglio solo sparire”. Il colloquio e il pianto con la famiglia
«Ho sbagliato e pagherò. Ora voglio solo sparire, sparire a lungo». UnPiero Marrazzo irriconoscibile: barba lunga, le occhiaie profonde di chi non ha dormito neanche un minuto, un maglione blu stropicciato al posto della solita giacca. Prostrato, debilitato.
Sono, queste, le ultime parole pronunciate da Piero Marrazzo prima di allontanarsi definitivamente dall’attività politica e istituzionale. Pochi minuti prima aveva pronunciato le parole più difficili del suo mandato di governatore: «Ho deciso di autosospendermi immediatamente e ho conferito al vicepresidente Montino la delega ad assumere la responsabilità di governo e di rappresentanza, rinunciando a ogni indennità e beneficio connessi alla carica. Ho detto la verità ai magistrati prima che la vicenda fosse di dominio pubblico. Si tratta di una vicenda personale in cui sono entrate in gioco mie debolezze inerenti alla mia sfera privata».
Anche venerdì ha fatto lo stesso, è uscito dalla Regione solo dopo mezzanotte: destinazione Colle Romano, una comprensorio di lusso lungo la via Tiberina, a dieci chilometri da Roma, dove aveva abitato a lungo con moglie e figlia in un villino adiacente a quello dei suoceri. Lì lo aspettava sua moglie, la giornalista del Tg3 Roberta Serdoz. Un saluto freddo prima della confessione. Un colloquio andato avanti fino all’alba nel tentativo di ricomporre quello che, inevitabilmente, era andato in frantumi. Poi Roberta è andata a dormire nel villino vicino, quello dei genitori, dove era rimasta la figlia. L’aveva portata lì per proteggerla dalla tensione, dalle discussioni, dai chiarimenti necessari. Piero Marrazzo è uscito poco dopo l’alba con l’auto privata per andare a incontrare la figlia più grande, già maggiorenne. Roberta Serdoz ha deciso di abbandonarlo e di partire per qualche giorno con la loro figlia di otto anni. E adesso, a tutti i giornalisti che tentano di contattarla, chiede rispetto: «Non fatemi dire altro, potete capire come mi sento».
Per l’ultimo appuntamento istituzionale, Piero Marrazzo ha scelto una sede non istituzionale, Villa Piccolomini, dove prima di dettare alle agenzie la nota sulla sua autosospensione ha sussurrato ancora agli amici: «Sono pentito, ho sbagliato e adesso sono pronto a pagare. Mi è crollato il mondo addosso, di colpo. E non voglio farmi vedere in giro almeno per un po’, non voglio apparire, non voglio dichiarare nulla: tutto ciò che chiedo, adesso, è sparire. Basta, voglio sparire».