Massimiliano Cardullo: “Assunto e licenziato dai grillini per le mie idee”

Pubblicato il 10 Aprile 2013 - 14:40| Aggiornato il 2 Gennaio 2023 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Prima ‘assunto’ per le sue competenze professionali e poi ‘cacciato’ per le sue opinioni personali: a denunciare il comportamento del gruppo alla Camera del Movimento 5 Stelle, è un avvocato, Massimiliano Cardullo.

Lo fa con una lettera inviata al presidente della Camera, ai Questori e ai capigruppo, chiedendo che ‘vigilino a tutela di tutti i lavoratori dei Gruppi parlamentari’. Nella sua lunga lettera aperta, Cardullo racconta di aver sostenuto un colloquio, che comprendeva l’esame del curriculum e dei titoli ma anche una prova scritta, il 27 marzo scorso al gruppo del M5S. Poi però, l’8 aprile, gli arrivano prima delle voci informali (‘accusato di essere nell’ordine: massone, avvocato colluso con mafiosi e di essere stato candidato in precedenza in una lista civica’). Nel pomeriggio i deputi Manlio Di Stefano e Filippo Gallinella gli comunicano il licenziamento, motivandolo con le critiche al Movimento che avrebbe pubblicato in passato sulla propria pagina di ‘Facebook’. ‘Certamente – osserva nelle lettera – per chi fa della trasparenza e del merito una propria bandiera allontanare un lavoratore con motivazioni assolutamente generiche sulle sue opinioni personali e’ quantomeno contraddittorio’.

“Io – conclude Cardullo – mi appello a Voi non per un interesse personale di chi ha sbagliato a fidarsi della correttezza di rappresentanti delle istituzioni e che oggi si trova con una figlia di due anni senza un lavoro, ma affinche’ il Presidente della Camera, i componenti dell’Ufficio di Presidenza e del Collegio dei Questori esercitino con attenzione e rigore una vigilanza ed un controllo sui Gruppi parlamentari a tutela di tutti lavoratori, facendosi garanti che nessuno di essi venga discriminato nell’esercizio del proprio lavoro per nessun motivo, cosi’ come statuiscono gli articoli 3 e 4 della nostra Carta Costituzionale’.

Risponde a stretto giro la capogruppo del M5S alla Camera, Roberta Lombardi: ”Non era un nostro dipendente. Cardullo è un professionista a partita Iva di cui il gruppo si è avvalso per una settimana e che abbiamo regolarmente pagato. Era un professionista a partita Iva – spiega Lombardi – e dopo averlo incaricato ci siamo accorti che lui aveva lavorato con Futuro e Libertà, cosa che ci aveva nascosto. E poi sulla pagina Facebook abbiamo scoperto che dal giorno dopo le elezioni, aveva cominciato ad attaccare il Movimento. A quel punto è ovvio che viene a cadere il rapporto fiduciario. Gli abbiamo chiesto di presentare fattura per la settimana di lavoro e abbiamo considerato chiuso il rapporto”. La capogruppo M5S aggiunge di ”non aver mai accusato Cardullo di essere ”un mafioso o un massone. Quelle accuse se l’è inventate”.