Massoni in guardia, a Roma in arrivo anagrafe degli eletti

Pubblicato il 10 Dicembre 2009 - 21:34 OLTRE 6 MESI FA

Un’anagrafe degli eletti per il comune di Roma. Gli eletti e i nominati dell’amministrazione comunale di Roma avranno l’obbligo di dichiarare l’appartenenza ad organizzazioni ed associazioni tra cui quelle massoniche. Questo quanto stabilisce uno degli emendamenti presentati dalla maggioranza di centrodestra, primi firmatari i consiglieri Dario Rossin e Federico Mollicone, alla proposta di delibera sull’anagrafe pubblica degli eletti di Roma, in questi giorni all’esame del consiglio comunale.

In un altro emendamento si chiede anche di estendere l’anagrafe pubblica ai nominati e cioé ai dirigenti delle municipalizzate e ai consulenti. La delibera, che doveva essere discussa giovedì 10 dicembre è stata rimandata. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno si è detto favorevole a quanto proposto negli emendamenti e, in particolare, ha ribadito che in ogni caso «i nominati e gli eletti non possono appartenere alle società segrete, a prescindere se sono massoniche o meno».

In base al documento, che sposa la proposta di iniziativa popolare, gli eletti dovranno rendere noti i loro dati, i loro redditi, i beni mobili ed immobili che possiedono e le spese per le missioni effettuate in ragione del mandato. Queste regole, se gli emendamenti verranno accettati, saranno estese a tutti coloro i quali ricoprono incarichi pubblici nell’ amministrazione. Una novità per la quale Roma fa da apripista e che ha un fondamento bipartisan in quanto l’estensione ai nominati è prevista anche in un emendamento a firma di due consiglieri dell’opposizione di centrosinistra Gianluca Quadrana e Monica Cirinnà.

«Si tratta di un segnale di limpidezza – ha spiegato il capogruppo del Pdl in Consiglio comunale Dario Rossin – da parte dell’aula Giulio Cesare verso i cittadini romani e un continuum nella strada di massima trasparenza che l’amministrazione Alemanno ha intrapreso».