Matteo Renzi come Mario Gomez. Scalfari e Merkel: “Bravo ma fragile”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Marzo 2014 - 13:31 OLTRE 6 MESI FA
mario gomez matteo renzi

Matteo Renzi e Mario Gomez (LaPresse)

ROMA- Matteo Renzi è come il calciatore Gomez della Fiorentina, bravo ma fragile, nel pensiero di Angela Merkel, cancelliere di Germania, come interpretato da Eugenio Scalfari su Repubblica. Scalfari non ha mai amato Matteo Renzi, non  proprio il suo tipo; gli ha fatto una apertura di credito per compiacere Giorgio Napolitano, ma la sfiducia trasuda da ogni battuta di tasto del computer:

“La prima comparsa di Matteo Renzi a Bruxelles è stata funestata da due donne: la commissaria europea agli affari regionali ha avvertito il giovane presidente del Consiglio che i fondi destinati dalla Ue all’Italia per finanziare le regioni economicamente depresse non possono essere utilizzati per l’abbassamento del cuneo fiscale o per altre finalità diverse da quelle istituzionalmente previste. Quanto ad Angela Merkel, la Cancelliera l’ha buttata sul calcio come lo stesso Renzi ha raccontato al suo ritorno, parlando del calciatore Gomez che provenendo da una squadra tedesca è stato recentemente assunto dalla Fiorentina. E ha detto: «È un giocatore molto bravo, ma atleticamente fragile; bisogna stare molto attenti alla sua fragilità ». Gomez infatti ha giocato benissimo sul campo della Fiorentina ma poi ha avuto un incidente al ginocchio, è stato operato, è rimasto in convalescenza per cinque mesi ed ora è tornato ma ancora in panchina perché deve completare l’allenamento per tornare in campo. «Ha ragione la Merkel — ha commentato Renzi — io non me ne ero accorto » ma forse non si è accorto neppure che la Merkel parlava di Gomez ma pensava a lui. Ah, queste donne!

In Italia la macchina della legge elettorale ancora è ferma. Alla Camera tra qualche giorno sarà approvata con pochi e piccoli emendamenti accettati dalla “triplice” Renzi-Alfano-Berlusconi.

Ma al Senato la battaglia sarà più dura per le quote rosa ed anche per altre modifiche volute da una notevole dissidenza interna al Pd oltreché da tutti i gruppi di opposizione, in particolare sulle soglie e sulle preferenze. Il rischio che gli emendamenti passino nonostante la contrarietà della “triplice” esiste e potrebbe mettere a rischio il governo Renzi-Gomez. Speriamo bene ma il rischio c’è e non è da poco.