Matteo Renzi su caso Roma: “Uno schifo, subito i processi”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Dicembre 2014 - 20:00 OLTRE 6 MESI FA
Matteo Renzi su caso Roma: "Uno schifo, subito i processi"

La foto della cena alla Cooperativa 29 giugno con Giuliano Poletti

ROMA – Uno schifo. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi non usa mezzi termini nel definire quanto sta accadendo a Roma con l’inchiesta “Mondo di mezzo”. Il premier lo fa nella sua newsletter e-News  in cui chiede che si facciano al più presto i processi.

Scrive Renzi:

 “Quello che emerge dalle indagini in queste ore fa letteralmente schifo. Un sistema di potere corrotto, denari ai politici e non solo.Vale come sempre la presunzione di innocenza per tutti. Ma vale anche l’auspicio che si faccia presto a fare i processi. Perché abbiamo il diritto di sapere chi ha rubato”. 

Allo stesso tempo Renzi difende il sindaco Ignazio Marino:

“Non consentiremo, insieme al sindaco e a tutti i cittadini onesti, che sia accostata a fenomeni squallidi come corruzione e disonesta”.

Poco prima il premier aveva difeso con forza il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, criticato per una foto scattata durante una cena in cui erano presenti tra gli altri, Luciano Casamonica e l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno.  Una tangente e una foto sono due cose diverse, la posizione di Renzi:

“Lottare contro la corruzione è una priorità del governo e anche per questo va respinto con forza il tentativo di mettere tutti sullo stesso piano, come fatto ingiustamente contro un galantuomo come Poletti: prendere una tangente non è  la stessa cosa che fare una foto a cena. Se passa questo vince chi dice che sono tutti uguali”

“Mi spiace che qualcuno tenti di far passare il messaggio che sono tutti uguali. Per me no: in Italia ci sono migliaia di persone per bene che ci rendono orgogliosi di essere italiani. Lottare contro la corruzione è una priorità del mio Governo, come dimostra il fatto che siamo stati noi a far partire il lavoro dell’Autorità Anti Corruzione di Raffaele Cantone (a proposito: non l’ha scritto nessuno, ma proprio in queste ore è stato commissariato il Mose di Venezia)”