Mimmo Parisi, il padre dei navigator alla Camera: “Ripeterò il miracolo Mississippi in Italia”

di redazione Blitz
Pubblicato il 22 Gennaio 2019 - 18:41 OLTRE 6 MESI FA
Mimmo Parisi, il padre dei navigator alla Camera: "Ripeterò il miracolo Mississippi in Italia"

Mimmo Parisi, il padre dei navigator alla Camera: “Ripeterò il miracolo Mississippi in Italia”

ROMA – “Credo nei miracoli” e “spero di poter ripetere in Italia il miracolo del Mississippi”. Parola di Mimmo Parisi, nuovo presidente dell’Anpal, l’Agenzia nazionale per il lavoro. L’uomo designato dal governo per mettere in piedi il nuovo sistema di centri per l’impiego su cui dovrà reggersi il reddito di cittadinanza, si è presentato alla Camera così, armato di grande ottimismo.

Lui è il papà dei navigator, cioè i tutor che aiuteranno chi percepisce il reddito di cittadinanza a trovare un’occupazione. Professore di demografia e statistica applicata dell’Università del Mississippi e direttore dello State Data Clearinghouse, esperto di politiche attive del lavoro, nato a Ostuni, in Puglia, ha parlato della sua esperienza personale e si dice convinto che entro maggio si potranno mettere in campo 6.000 “navigator” per aiutare i percettori del reddito di cittadinanza a reinserirsi nel mercato del lavoro.

“Vengo da una famiglia poverissima – ha detto in audizione alla Commissione Lavoro – figlio di una ragazza madre, cresciuto in un orfanotrofio, andato a scuola a 12 anni e partito dall’Italia con una valigia e con 100 dollari. L’idea del navigator non è nata da una fantasia accademica ma da una esperienza personale. Dopo i cinque anni molto dipende dagli incontri che si fanno nella vita – ha aggiunto – ho accettato questo incarico perché credo nei miracoli”.

Il Reddito non è un beneficio incondizionato, ha spiegato Parisi, ma solo uno strumento necessario per consentire di entrare in un percorso di occupabilità. Ha sottolineato l’importanza dei “big data”, dello scambio delle informazioni e della velocità con la quale le informazioni si rendono disponibili. Secondo Parisi oltre il 60% del lavoro dei centri per l’impiego “può essere robotizzato” facendo sì che l’incontro tra domanda e offerta sia sempre di più raggiunto con sistemi digitali.

A chi dall’opposizione gli ha fatto notare come l’Italia sia molto diversa per dimensioni dal Mississippi (solo tre milioni di abitanti, praticamente un ventesimo rispetto al nostro Paese) per applicare lo stesso metodo Parisi ha spiegato di avere “un ruolo fondamentale negli Stati Uniti per quanto riguarda le politiche attive del lavoro”. “Ho una reputazione – ha affermato – sono stato considerato da Trump come possibile sottosegretario al Lavoro, non arrivo senza esperienza, capisco i numeri, capisco le differenze”.

“Non sarà facile, me ne rendo conto”, ha detto ancora, ma ci sono “due tipi di persone: i vincenti dicono “è difficile ma si può fare”, i perdenti, “si può fare ma è difficile”.