Napolitano: “Camere legittime, hanno ragione Onida e Zagrebelsky”

di redazione Blitz
Pubblicato il 8 Dicembre 2013 - 12:20| Aggiornato il 9 Dicembre 2013 OLTRE 6 MESI FA
Napolitano: "Camere legittime, hanno ragione Onida e Zagrebelsky"

Napolitano: “Camere legittime, hanno ragione Onida e Zagrebelsky”

MILANO – “Apprezzo molto la risposta di Zagrebelsky oggi e di Onida ieri: gli argomenti dal punto di vista politico e istituzionale sono inoppugnabili e vanno nella direzione opposta” a chi dice che il Parlamento è delegittimato. Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha riposto ai giornalisti a Milano.

Le parole di Napolitano sono rivolte soprattutto a chi come il Movimento 5 Stelle e Forza Italia si è lanciato all’attacco dei parlamentari eletti con il premio di maggioranza, ora dichiarato incostituzionale dalla Consulta. Sabato Beppe Grillo aveva sferzato un durissimo attacco ai “15o abusivi”, pubblicando la lista dei nomi sul suo pulpito-blog e invitando a sbarrare loro l’ingresso a Montecitorio. “Questi signori non devono più entrare in parlamento: non hanno alcuna legittimità popolare né istituzionale. Devono essere fermati all’ingresso di Montecitorio”, tuonava Grillo.

“Schiaffo dalla Consulta, ma lo Stato deve sopravvivere e il Parlamento è legittimo”: è invece il titolo di una lunga intervista rilasciata da Gustavo Zagrebelsky al quotidiano La Repubblica. Il costituzionalista, tra le altre cose, sottolinea come “lo Stato è un ente necessario e l’imperativo è la sua sopravvivenza per non cadere nel caos”. Per Zagrebelsky “la condizione per non cadere nel caos, nella guerra di tutti contro tutti. Perfino nei cambi di regime c’è continuità, ad esempio dal fascismo alla repubblica o dallo zarismo al comunismo. Il fatto stesso di essere costretti a ricordare questo estremo principio significa che siamo ormai sull’orlo del baratro”.

Convinto della legittimità del Parlamento anche Valerio Onida, ex presidente della Consulta, che ieri dalle pagine di alcuni quotidiani dichiarava: “La pronuncia di incostituzionalità colpirà la legge elettorale, non gli atti che hanno condotto alla formazione delle Camere”.