Onorevoli ladri? Rubata una collana da tremila euro alla Camera

Pubblicato il 26 Gennaio 2012 - 10:54 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – A Montecitorio succede che una collana sparisce e nessuno sa dove sia finita. Vale 3 mila euro, è della leghista Paola Goisis che sa benissimo di non averla persa per caso: è stata rubata. In Parlamento ci sono gli onorevoli ladri?

Troppa la gente che etra ed esce dall’Aula e non è certo che sia un deputato il Lupin degli ultimi giorni. Sicuramente qualcuno ha colpito con molta attenzione: la Goisis era andata a votare in Aula, così andando di corsa, si è dimenticata in una borsa su un divanetto la collana. Il giorno dopo ha ritrovato la borsetta, ma senza il gioiello prezioso all’interno.

“Ho fatto regolare denuncia alla polizia interna di Montecitorio e all’ufficio di sicurezza della Camera. Non potrò però usufruire della polizza assicurativa perché può coprire un furto se è avvenuto in Aula, non in Transatlantico”. Di furti alla Camera ne erano già successi, anche se fanno sempre notizia, specialmente adesso che i rimborsi valgono solo se il furto è avvenuto all’interno dell’Aula e non nelle sale limitrofe.

A Paolo Bonaiuti per esempio sparì un cappotto in Transatlantico: “Fu una cosa incredibile  Appoggiai il cappotto su un divanetto a fianco dell’ingresso in Aula. Parlai con Pier Ferdinando Casini, uscii per scambiare due chiacchiere con alcuni amici e collaboratori e andai a bere un bicchier d’acqua. In tutto sarò stato impegnato quindici minuti. Beh, il cappotto non c’era più…”.

Chi sarà stato? Bonaiuti non crede sia stato un collega:  “No, lì siamo tanti. I parlamentari sono una minoranza. Ho sempre creduto che ci fosse stato uno scambio. Tirai un sospiro di sollievo, però, quando mi toccai la tasca destra della giacca: lì avevo messo, come mia abitudine, le chiavi di casa…”.

All’ex ministro Gianfranco Rotondi rubarono l’impermeabile, con le chiavi di casa dentro.

Che pc, iPad e cellulari sparissero lo aveva già denunciato il precario-anti casta Spider Truman che aveva fatto scalpore con un blog denuncia sui “segreti della Casta di Montecitorio”.