Il Pdl sonda i Radicali: Pannella ago della bilancia apre sul dopo

Pubblicato il 2 Dicembre 2010 - 23:17 OLTRE 6 MESI FA

Marco Pannella

Nessuna ‘compravendita’. Nessuna trattativa. Nessuna offerta last minute o, per dirla con Pannella, ”mercimoni” di voti. Ma, certo, i tempi e i temi dell’incontro tra la mini-pattuglia dei radicali e il ministro-coordinatore del Pdl, Ignazio La Russa, lasciano in molti piu’ dell’ombra di un sospetto sulle vere finalita’ dei colloqui. Quando mancano 12 giorni alle votazioni sulla sfiducia al governo, e quando, soprattutto, la ‘guerra’ dei pallottolieri vede maggioranza e opposizione giocare sul filo del voto in piu’ o in meno, i sei parlamentari ‘indipendenti’ della Rosa nel Pugno eletti nelle fila del Pd ‘scoprono’ di avere un peso politico determinante. E ne fanno tesoro.

Non a caso dal Pdl, assicurando che non sono in corso ‘contrattazioni da casbah’, iniziano a cantare le sirene che parlano di ”sinergie programmatiche” possibili per il futuro sia sul tema principe delle battaglie radicali (giustizia e carceri) sia su quelli di seconda cerchia come ”l’informazione radio-televisiva e le riforme costituzionali”. ”Con i Radicali non abbiamo parlato della fiducia”, scandisce pero’ La Russa al termine dell’incontro con Marco Pannella. ”Loro hanno i voti ed e’ un problema loro orientarsi, tutto puo’ influenzare le scelte. Ma oggi non ne abbiamo parlato”. ”Dinanzi alla possibilita”’ che oggi ci fosse ”l’inizio di un dialogo importante” oppure ”le affannose trattative per mercimoni”, spiega quindi lo storico leader radicale, la data del 16 dicembre stabilita per un nuovo incontro, ”dimostra che si lavora per il dopo” e ”non per cercare di determinare non si sa bene che cosa con la fiducia o la sfiducia”. ”Ma se c’e’ un dopo”, chiosa qualche parlamentare della maggioranza, ”significa che ci sara’ ancora un governo dopo il 14 con cui i radicali possono interloquire…”.

O invece, osserva un altro deputato del Pdl piu’ scettico, ”Pannella vuole solo svegliare gli alleati del Partito Democratico sensibilizzandoli all’ascolto delle ragioni radicali che poca ospitalita’ hanno ricevuto da Bersani”. ”Quello che mi pare importante – ha detto Pannella – e’ parlare delle conclusioni, perche’ sono eloquenti: abbiamo deciso di tornare a vederci il 16 dicembre – due giorni dopo il 14 – per marcare che, quale che sia la soluzione (Berlusconi bis o tris, il Tremonti a-b-c-d, Vendola o il piu’ improbabile Bersani), noi dobbiamo lavorare per trovare soluzioni effettivamente riformatrici e democratiche per sostenere la situazione che sara’ in quel momento quel che sara”’.

”L’unica cosa che e’ certa – ha spiegato – e’ che, dinanzi alla possibilita’ che questo fosse l’inizio di un dialogo importante o delle affannose trattative per mercimoni piu’ o meno abituali, la stessa data del 16 dicembre dimostra che si lavora per dopo con maggiori ambizioni, e non per cercare di determinare non si sa bene che cosa con la fiducia o la sfiducia”. Poi, ai microfoni di radio Radicale aggiunge sibillino: ”Non c’e’ che da lottare perche’ da una soluzione interna alla partitocrazia di destra, centro e sinistra, si arrivi a fare un passo verso la agognata democrazia che per il momento in Italia e’ un miraggio, ma che noi continuiamo a coltivare”. Restando, a meno dodici giorni dal voto, ancora alla finestra.