Pdl, Ferrara: “Berlusconi può mollare”

Pubblicato il 10 Aprile 2011 - 10:43 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ”Cari amici, se continua così con la stessa rapidità con cui sono sceso in campo me ne ritorno in tribuna a godermi lo spettacolo”. Parole pronunciate da Silvio Berlusconi in un ‘sogno’ fatto da Giuliano Ferrara e illustrato dallo stesso direttore del Foglio in un editoriale in prima pagina sul Giornale per avvertire gli esponenti del Pdl ”che litigano” come ”lavandaie d’inizio secolo a gran voce, in Parlamento, alla televisione, nei corridoi di palazzo” che ”il Cavaliere può mollare”.

”Ho buoni avvocati – diceva il premier nel ‘sogno’ di Ferrara – e fuori dalla politica diventerei una preda meno ambita dei rapaci delle procure combattenti e delle opposizioni al loro laccio. Me la cavo, state certi. E se proprio fosse necessario, un patteggiamento per levarsi di torno la malagiustizia alla fine non si nega a nessuno”. Le ”paure per le scorciatoie giudiziarie – proseguiva il Cavaliere – sono indirettamente personali, in primo piano sta la libertà politica e civile che viene negata in radice da questa specie di Stato di polizia in cui i magistrati fanno comizi in piazza e le loro avanguardie sono massicciamente presenti in parlamento”.

Un apparato di giustizia ”che lavora su pretesti di reato” e ”dispone spionaggi, pedinamento, intercettazioni per sputtanare l’Arcinemico dando in pasto all’opinione pubblica il suo privato”. Ma ”non illudetevi, la mia relativa debolezza non è un fattore di forza per le vostre ambizioni, personali e di gruppo. Lo champagne che qualcuno stapperebbe il 25 luglio avrebbe un retrogusto amaro e in breve tempo vi ritrovereste assetati e affamati, con i vostri progetti e la vostra dignita’ politica a disposizione della Repubblica delle procure e dei suoi speaker politici”.

”Non ho fondato una caserma, mi piace persino il caos creativo” e ”nessuno mi può insegnare l’arte del comando e anche il suo risvolto, la tolleranza al limite dell’anarchia liberale. Siamo un non partito, un popolo, e questo piace di noi agli italiani”. Ma ”ogni limite ha la sua pazienza, come diceva Totò”. Tra ”essere liberi e farsi del male per stupidità” concludeva Berlusconi nel ‘sogno’ di Ferrara, ”c’è tutta la differenza tra una politica e un Pdl ricchi di autentici e sani conflitti e un sistema-partito che si disintegra a forza di chiacchiere”.