Pdl, Frattini: “Via i mafiosi”, Alfano: “Tessere false? Stop congressi”

Pubblicato il 16 Febbraio 2012 - 13:52 OLTRE 6 MESI FA

Angelino Alfano (Foto LaPresse)

ROMA – Si agita nel Pdl l'”affaire” tessere false: l’ex ministro degli Esteri, Franco Frattini, sprona il segretario Angelino Alfano chiedendogli di “espellere i mafiosi” dal partito. E quindi ammettendo che ce ne sono. Alfano dà sponda e accoglie la richiesta: se troviamo tessere false o situazioni poco chiare blocchiamo ora e per sempre i congressi.

L’appello di Frattini. Nella mattina di giovedì dalle colonne del ‘Riformista’ Frattini lancia il suo appello: “Non siamo di fronte a un tumore con metastasi, e quindi non vanno fatte generalizzazioni, ma gli episodi legati al tesseramento sono gravissimi, e occorre intervenire presto. Alfano deve fare un appello a ripulire il partito. Noi saremo con lui”.

“Il passaggio sul partito degli onesti – ricorda – fu la parte più applaudita del discorso di Alfano, ora occorre intervenire su episodi opachi. Noi abbiamo messo in piedi un meccanismo di controllo col tavolo delle regole, ora devono essere consegnati ad Alfano subito dei rapporti completi. Veda, compito della procura è individuare i mafiosi, ma compito di un partito è eliminarli dalle proprie liste, espellerli, appena sono identificati. Io, francamente, non voglio avere accanto a me, nel mio stesso partito, un affiliato alla camorra. E a onor del vero, va ammesso che a Modena c’è stata una sottovalutazione dell’allarme del procuratore”. “Credo che Alfano abbia piena consapevolezza dell’urgenza del problema, e può contare su persone oneste che vogliono sostenerlo, e risolvere il problema con lui. Non possiamo consentire che una sinistra piena di difficoltà abbia un’arma contro di noi per la campagna elettorale”.

“Stanno venendo fuori scontri, anime diverse, e, purtroppo, anche casi di malaffare. Ô il prezzo della trasparenza, che comunque consente di intervenire su varie situazioni”. Perchè, aggiunge, “il partito si sta aprendo, cosa che non accadeva prima. Ô uno degli effetti del nuovo corso. Ma a questo punto non possiamo rimanere fermi: un segnale di Alfano è atteso, in relazione a questi fatti, e noi lo aiuteremo affinché sia un segnale forte. Occorre un grande appello a ripulire il partito da presenze dannose”.

La riforma della politica passa attraverso “tre temi condivisi: la legge elettorale, i regolamenti, il finanziamento ai partiti”, ma il dibattito procede lentamente. “Se rimaniamo indifferenti all’urlo di dolore dei cittadini, alla prossima campagna elettorale ci accolgono coi forconi. Ô impensabile finire la legislatura con questa legge elettorale, con questo sistema parlamentare, e con questo finanziamento ai partiti. Quindi dico: calendarizziamo subito le riforme condivise”.

Quanto all’orizzonte politico, per Casini, resta in campo sia l’alleanza con la Lega sia il progetto di Alfano di una “costituente popolare con l’Udc”. E se il leader fosse Casini? Il leader si sceglie con le primarie, e credo che anche Pier possa essere d’ accordo. Io sto con Alfano, ma una volta che si accetta il metodo si accetta anche il risultato”.

Alfano accoglie. All’ora di pranzo il segretario Angelino Alfano raccoglie l’appello: ” ‘Stiamo facendo delle verifiche – dice – ma nel dubbio bloccheremo tutto. Se si riscontrano situazioni dove non vediamo chiaro nel dubbio non faremo svolgere i congressi”.

”Non faremo svolgere i congressi – ha detto Alfano – se si riscontrano situazioni gravi dove non ci vediamo chiaro. A meno che i dirigenti locali non garantiscano che si tratta di vicende non vere. Per esempio, all’ex ministro della Giustizia Nitto Palma, spettera’ controllare sulle vicende in Campania”.

I coordinatori: “Sulle tessere regole a prova di bomba”. “Ottima la dichiarazione di Angelino Alfano, che mette la parola fine sulla telenovela ‘tessere del Pdl’. Nessuno può superare lo sbarramento anti-irregolarità previsto dal regolamento congressuale del Popolo della Libertà”. Lo dichiarano in una nota i coordinatori nazionali del Pdl, Sandro Bondi, Denis Verdini e Ignazio La Russa.

”E’ la prima volta – sottolineano – che un partito decide di consentire il voto solo all’iscritto che si presenta personalmente, munito di carta d’identita’ e di bollettino postale di versamento della quota. E’ esclusa ogni possibilità di delega e il voto del semplice iscritto vale quanto quello del deputato. Siamo quindi in presenza di regole a prova di bomba”.

”Se mai qualcuno fosse iscritto irregolarmente o, peggio, iscritto a sua insaputa – aggiungono – non potrebbe quindi mai votare, dicesi mai. E l’autore dell’irregolarità avrebbe commesso una sciocchezza del tutto inutile. Chi vuol mettere in ombra il grande risultato di democrazia e partecipazione del Pdl è servito. Ciò non toglie che scopriremo e puniremo chi ha cercato di sollevare polveroni e creare scompiglio nel partito per precisi interessi di bottega”.