Bersani: “Il governo non tocchi l’articolo 18, altrimenti…”

Pubblicato il 21 Dicembre 2011 - 15:27 OLTRE 6 MESI FA
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Il leader del Pd, Pier Luigi Bersani

ROMA – Pierluigi Bersani si schiera a netta difesa dell’articolo 18 e dice: “Il governo non lo tocchi, altrimenti…”.

“Roba da matti” toccarlo, dice il segretario del Pd, quando il problema è entrare nel mondo del lavoro, non uscirne. Il governo, aggiunge, “lo capirà, lo dovrà capire, altrimenti…”.

Un messaggio in sintonia con quello dei sindacati, rivolto al governo Monti ma anche a parte del Pd, da cui continuano a levarsi voci a favore di un intervento sull’articolo 18. Oltre al solito Pietro Ichino, che anche oggi ha ribadito che “non si tratta di togliere diritti a chi un lavoro già ce l’ha, ma di garantire a chi è fuori dal mercato del lavoro, da qui in avanti, un diritto del lavoro capace di coniugare la massima flessibilità per le aziende, con il massimo possibile di sicurezza economica e professionale”, a sostegno della riforma è intervenuto pure Sergio Chiamparino. “E’ ovvio che quando c’è un simbolo politico di mezzo – dice – è sempre difficile avviare una trattativa. A questo punto è meglio concordare di lasciare l’articolo 18 fuori dal tavolo e discutere degli altri provvedimenti su crescita e lavoro. Alla fine ci si renderà conto che l’articolo 18 è meno rilevante di quello che appare”.

“Però il sindacato – prosegue – non può far finta di vedere chi è senza tutele. Dai lavoratori delle aziende sotto i 15 dipendenti, a chi perde il lavoro in età avanzata, ai precari”.