“Rubavi le macchine”, “Bugiarda”: scontro in tv Moratti-Pisapia, lui querela

Pubblicato il 11 Maggio 2011 - 13:31 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – “Sei stato condannato per furto”. “Sei una bugiarda”. Duro botta e risposta tra Letizia Moratti e Giuliano Pisapia nel faccia a faccia tenutosi negli studi di Sky in vista delle elezioni comunali di Milano. Uscito dagli studi Pisapia ha poi querelato la Moratti per diffamazione aggravata.

Ospite di Sky, a un certo punto l’attuale sindaco ha tirato in ballo un vecchio episodio che avrebbe visto coinvolto il suo sfidante: “Sono una persona moderata, a differenza di Pisapia che dalla Corte di Assise è stato giudicato responsabile di un furto di veicolo che sarebbe servito per un sequestro e un pestaggio. Poi il reato è stato amnistiato”. Pisapia, infastidito, si è alzato e ha risposto: “Queste sono cose che non accetto – ha detto – è una calunnia di cui risponderà, è una cosa vergognosa”.

Dopo che il confronto è finito, Pisapia aveva escluso di querelare Letizia Moratti: “Adesso mi interessa parlare di Milano – ha detto Pisapia – di dire la verità sulle fandonie dette anche oggi sul mio conto. Continuerò la campagna elettorale con molta serenità e determinazione. Sulle azioni giudiziarie ci penseremo dopo questa lunga e bellissima campagna elettorale, bellissima perché si può parlare dello sviluppo e del futuro di Milano”.

“Milano – ha proseguito – non merita un sindaco che usa questi metodi che non sono degni di una città come Milano”, è stato il commento di Pisapia dopo il confronto. “La Moratti ha detto il falso sapendo di dire il falso e di diffamarmi: così non si fa la campagna elettorale. I milanesi capiranno che chi è bugiardo continuerà ad esserlo come è stato in questi anni”.

“Letizia Moratti ha fatto una cosa vergognosa – ha tuonato Pisapia – strumentalizzando il fatto di essere l’ultima ad avere diritto di parola: ha fatto dichiarazioni assolutamente false sul mio conto, sono stato vittima di un errore giudiziario, riconosciuto da una sentenza che mi ha assolto per non aver commesso il fatto, quando ancora c’era addirittura la formula dell’insufficienza di prove”.

Poi, il ripensamento. E ora la lite Pisapia-Moratti si sposterà nelle aule di un Tribunale.