Blog della politica italiana. Nel Pdl Bocchino suscita un vespaio, Bondi invoca il centralismo democratico, mentre un coro sicofantico vede in Berlusconi il nuovo “Migliore”

Pubblicato il 28 Giugno 2010 - 00:23 OLTRE 6 MESI FA

Sandro Bondi

PDL: MONITO BONDI A FINIANI, DIALOGO SI’ CORRENTI MAI

Sandro Bondi, coordinatore del Pdl, ex comunista, scomunica Italo Bocchino, ex missino e poi an, che aveva definito il presidente del Senato Renato Schifani un ”capocorrente”.

Però, mezzo prete e mezzo compagno, lo fa in modo obliquo e si rivolge direttamente al Presidente della Camera, che giustamente considera il mandante di Bocchino, essendone il capo: ”Fini deve scegliere” e lancia un urlo di dolore e di preoccupazione: le correnti sono la fine del centralismo democratico, cemento e collante del vecchio partito comunista, modello cui si ispira Silvio Berlusconi sia direttamente, per memoria storica del nemico di sempre, sia attraverso l’ammirazione per la Lega, che a sua volta al vecchio Pci esplicitamente fa riferimento.

Lanciando l’allarme per le fondazioni che si stanno moltiplicano nel centrodestra, Bondi afferma che queste ”aiutano se sono luoghi di elaborazione culturale” ma non se nascondono ”correnti di fatto”, la “vera malattia della politica”

Se il confronto all’interno del Pdl diventa ”una provocazione continua, un distinguo permanente”, allora inevitabilmente si arriverà alla divisione correntizia; se sarà invece ”equilibrato e paziente” allora diventerà positivo.

Per le fondazioni in qualche modo vicine a Fini, Bondi auspica che non si sorpassino le caratteristiche delle ‘aree culturali’: ”non credo che Fini voglia dare vita a una corrente, anche per lui modello deteriore della vita politica e fonte di corruzione a livello locale”.

A quanto pare Bocchino ha sollevato un bel vespaio e a Biondi hanno fatto eco due altri pezzi grossi, di osservanza silviana, del Pdl: Fabrizio Cicchitto e Francesco Giro e poi un coro di altri esponenti.

Cicchitto sostiene che, di fronte ”all’esistenza di un dissenso politico, quello di Fini e dei suoi amici”, che ”ci auguriamo non degeneri nel tipo di polemiche sviluppate ieri a Palermo e nella tendenza ad una proliferazione di gruppi e correnti”, la ”via maestra” deve essere quella del ”rilancio politico ed organizzativo del PdL e del suo progetto originario ad ogni livello”.

Giro ritiene superata, quando è il ”momento di esaltare l’unità del Pdl”, la vecchia ”formula del triumvirato che appartiene alla fase iniziale, pur legittima e assolutamente comprensibile, della fusione dei vecchi partiti nel nuovo soggetto politico”.

Giro, che nel governo fa il vice a Biondi, forse va anche oltre il limite della decenza e dice: ”Spingendomi più avanti e fuori da ogni perifrasi politica, credo che Sandro Bondi possa essere indicato dal presidente Berlusconi come primo e nuovo coordinatore unico del partito, avendo come suoi vicari alcuni dei rappresentanti della nuova generazione under 40-50”.

Ma il coro è ricco di voci.

PDL: BRAMBILLA, CORRENTI TRADISCONO NUOVO PROGETTO POLITICO

Michela Vittoria Brambilla, ministro del Turismo e responsabile nazionale dei Promotori della Libertà ha detto: ”Mi riconosco integralmente nelle parole affidate alle agenzie di stampa dal ministro e coordinatore nazionale del Pdl, Sandro Bondi, che ritengo debba essere un esempio per tutti per l’onestà intellettuale che ha sempre distinto il suo operato unicamente rivolto all’unità ed al rafforzamento di questo nostro grande partito”.

”Il ministro Bondi ha voluto chiarire di non essere disponibile a far parte di alcuna corrente e di concepire unicamente il proprio ruolo, come garante dell’unità e del superamento delle vecchie appartenenze, all’insegna della novità della politica rappresentata dal presidente Berlusconi e dal Popolo della Libertà. E’ oggi, infatti, più che mai importante lavorare al rafforzamento del nostro partito ed al suo radicamento sul territorio. E in tale direzione i Promotori della Libertà, l’organizzazione ufficiale dei militanti del Pdl, interna al partito, hanno già cominciato ad apportare un concreto e significativo contributo con i loro gazebo e le loro iniziative in tutta l’Italia”.

PDL: LUPI, CHI PENSA A CORRENTI LAVORA CONTRO IL PARTITO

Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera, ha detto: ”Mi sembra che le parole di Sandro Bondi su il giornale sgombrino finalmente il campo da ogni tipo di ambiguità sul ruolo delle varie realtà che stanno nascendo all’interno del Pdl. Siamo nella fase più delicata della costruzione del partito, abbiamo bisogno di un lavoro unitario per favorire, mantenendo salda la leadership di Berlusconi, il radicamento sul territorio”.

”Chi pensa di poter replicare vecchi schemi dando vita a correnti per salvaguardare il proprio potere personale non solo sbaglia, ma lavora contro il Pdl”.

PDL: SCANDROGLIO, NON RISPONDERE PROVOCAZIONI DI GRUPPETTARI

Conferma il parlamentare del Pdl Michele Scandroglio: ”Ottimo il commento di Sandro Bondi che riconosce il ruolo fondamentale del partito e condanna le correnti. Non si risponde alle provocazioni di alcuni pochi gruppettari con gli stessi strumenti. E’ necessario il confronto, ma nelle sedi opportune, non delle tessere”.

”Indispensabile è invece il partito degli elettori. Il futuro appartiene a chi sa interpretare il nuovo che avanza e Silvio Berlusconi è l’unico che ha l’esatta percezione di quello che vuole il Paese. A noi, militanti, dirigenti ed eletti, compete tradurre in pratica tutte le occasioni per allargare a quanti vogliono partecipare alla vita politica locale e nazionale. In quest’ottica gli strumenti tradizionali del reclutamento appaiono obsoleti e l’adesione al partito deve essere il punto finale di un percorso di un cittadino che ha deciso di ‘farsi carico’ dei problemi di tutti”.

PDL: BERGAMINI, NO A ESPERIMENTI MATRICE NOVECENTESCA

Dice la sua anche la parlamentare del Pdl, Deborah Bergamini: ”Attenzione a tener ben separato il grano dal Loglio. Il grano delle iniziative interne che nascono per nutrire e rafforzare la libera e moderna evoluzione del nostro partito, secondo il progetto del presidente Berlusconi, va tenuto attentamente separato dal loglio di esperimenti a matrice novecentesca che mirano a distruggere il percorso comune sulla base di fini personalistici”.

PDL: BETTAMIO, CONFRONTO NON DEGENERI IN CORRENTISMO

Dice il senatore Giampaolo Bettamio, coordinatore regionale del Pdl in Emilia Romagna: ”Ha ragione il ministro Bondi quando chiede un ‘sovrappiù di politica e di equilibrio’ per evitare che il confronto politico culturale all’interno di un grande partito degeneri nel vecchio correntismo”.

”La stessa natura di Forza Italia, ove si riuscì ad amalgamare posizioni politiche che andavano da quella socialista a quella liberale e cattolica, testimonia, come dice Bondi, che il confronto politico e l’approfondimento culturale non significano necessariamente ricorrere alle correnti”.

PDL: QUAGLIARIELLO, E’ A UNA SVOLTA, NO RITORNI A PASSATO

Dichiara Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del PdL al Senato: ”Il PdL è a una svolta. O riesce a interpretare un modello nuovo di partito post-novecentesco, oppure rischia di involversi in esperienze già viste nel secolo scorso, smarrendo quel che a tutt’oggi è il vero vantaggio del centrodestra nei confronti dei suoi avversari: il riferimento a una leadership unificante in grado di comunicare con il Paese”. In Italia ogni epoca ha sempre il suo Migliore.

”Ha ragione Sandro Bondi; per evitare che questo vantaggio vada disperso sono essenziali il rilancio organizzativo del partito e la fine delle ambiguità: una cosa sono i centri che suscitano dibattiti e idee, altro i partiti nei partiti. E’ poi fondamentale che partito, gruppi parlamentari e governo ritrovino le giuste sinergie procedendo distinti nelle reciproche responsabilita’ ma non distanti e tanto meno separati, con la mano destra che ignora cosa fa la sinistra”.