Polverini ai partigiani: “Non vengo, ringraziatemi”. Loro: “Perché?”

Pubblicato il 25 Aprile 2012 - 18:09 OLTRE 6 MESI FA

Renata Polverini (LaPresse)

ROMA – Renata Polverini non va al corteo dei partigiani dell’Anpi per il 25 aprile e un dialogo “rubato” dal Corriere della Sera accende la polemica. Tutto succede martedì mattina, quando due organizzatori, in marcia verso il ritrovo, parlano fitto, ripresi dalle telecamere del quotidiano: “Polverini non viene, dobbiamo fare un comunicato per ringraziarla”, dice uno. “Macché comunicato per ringraziarla! Siete pazzi?”, replica l’altro. “No – riprende imbarazzato il primo organizzatore – è che… lo ha chiesto lei: ci ha telefonato apposta”.

Della partecipazione del presidente della Regione al corteo si parlava già da più di 24 ore. L’Anpi la invita e lei, nel pomeriggio del 24 aprile replica: “Se ci tengono, andrò”. Nella mattinata del 25 aprile il cambio di programma. Il Corriere della Sera parla di “impegni istituzionali” ma la realtà descritta dai comunicati incrociati pare diversa. Prima è l’Anpi a comunicare l’assenza di Polverini dal Corteo.

Subito dopo il governatore conferma l’assenza ma dà una versione dei fatti leggermente diversa: “‘Ringrazio l’Anpi per l’invito e per avermi in qualche modo fatto capire che forse non era opportuna una mia presenza perche’ il corteo rischiava di diventare violento”. Il governatore, quindi, ha detto di prendere ”atto che ci sono sempre violenti che impediscono a chi ha voglia di lanciare un messaggio di unita’ di farlo”.

”Purtroppo – ha aggiunto Polverini – malgrado gli appelli all’unita’ del presidente della Repubblica mi pare che continui ad essere un sogno, almeno per quest’anno, ancora irrealizzabile nel nostro Paese: dopo aver ricevuto l’invito dell’Anpi a partecipare al corteo, al tempo stesso mi hanno detto che si sono infiltrati gruppi di facinorosi che hanno minacciato di arrivare alla testa del corteo qualora io fossi andata a salutare i partigiani”. A questo punto, ha aggiunto la governatrice, ”non ho voluto rovinare quella che considero una festa di tutti gli italiani”. Ci sono gruppi che ”non riconoscono il ruolo delle istituzioni” e ”dico a quei signori che un’offesa al presidente della Regione e’ un’offesa ai cittadini”.

Polverini si augura che ”il prossimo anno questa festa possa essere una festa di tutti. Dispiace – ha concluso – che pochi compromettano la bella immagine che il nostro Paese su questi temi ancora non riesce a dare”.

La spiegazione della Polverini causa una immediata replica dei partigiani dell’Anpi. ”Non ho sentito personalmente la Polverini. Prima mi hanno detto che la sua rinuncia alla manifestazione era stata adottata per impegni istituzionali, poi invece per motivi di ordine pubblico. Posso assicurare alla presidente, anche se in ritardo, che non ci sarebbe stato alcun problema nella parte del corteo da noi gestita”:  afferma il presidente dell’Anpi Roma, Vito Francesco Polcaro, a margine della manifestazione per l’anniversario della Liberazione, in corso a Porta S.Paolo, a Roma. La vice presidente dell’Anpi di Roma Elena Improta ha chiarito che ”l’Anpi avrebbe garantito la sicurezza della presidente Polverini, qualora avesse partecipato al corteo, posizionandosi in testa dove c’eravamo noi a controllare la situazione”.

Polcaro ha poi spiegato che ”c’era un accordo con la parte piu’ critica del corteo – continua – affinche’ l’intervento della Polverini potesse avvenire senza problemi. Ai centri sociali ho detto che era una manifestazione di festa e tale doveva restare”.    Piu’ di una voce all’interno del corteo dal Colosseo a Porta San Paolo, tuttavia, ha confermato che ci sarebbe stata un’azione di protesta nel caso fosse intervenuta la Polverini.