“Prestigiacomo & co, il purgatorio blindato di B.”, Sara Nicoli sul ‘Fatto Quotidiano’

Pubblicato il 28 Dicembre 2010 - 15:44 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi

Di defezioni nel Pdl ce ne sono state diverse ultimamente. Da Scajola (suo malgrado), a Fini, alle più recenti Carfagna e Prestigiacomo. Ma come fa notare Sara Nicoli sul ‘Fatto Quotidiano’, Silvio Berlusconi perdona spesso. E anche quando l’ira prende il sopravvento e alcuni figli e figliastri vengono allontananti, è solo per un momento. Molti rientrano a palazzo Grazioli riempiti di allori e molti altri non se ne vanno mai, lavorano, per così dire, nell’ombra.

«Prendiamo due nomi sempreverdi nonostante le burrasche – scrive Nicoli in un articolo intitolato ‘Prestigiacomo & co, il purgatorio blindato di B.’ – Claudio Scajola e Cesare Previti. Del primo, si diceva, è stata talmente pesante la brutta figura del suo appartamento pagato da altri “a sua insaputa” da consigliare il Cavaliere di tenerlo lontano dai riflettori almeno per un po’. Ma non lontano dal tavolo delle strategie. Scajola, negli ultimi mesi, è stato sempre presente a quelle riunioni fondamentali del Pdl. E voci insistenti lo danno pronto per tornare in pista, come principale organizzatore della campagna elettorale, qualora scattasse il rompete le righe. E Previti? Anche lui, interdetto perennemente dai pubblici uffici, è rimasto uno degli uomini più intimi di Silvio nei momenti della battaglia più dura. Come scordare quando, pochi giorni dopo lo strappo di Mirabello da parte di Fini, Berlusconi fu visto salire in uno degli uffici dell’“avvocatone”, in piazza Farnese, per avere conforto e consiglio? In quei giorni s’ipotizzo che B. non ne potesse più dei queruli consigli di Niccolò Ghedini o che stesse per fare fuori Angelino Alfano per tornare tra braccia davvero amiche. Di fatto non c’è stato nessun ritorno, perché non c’è stato mai l’addio».

«Non c’è dunque da preoccuparsi troppo se tra breve anche Sandro Bondi – si legge ancora sul Fatto – lasciato l’incarico dei Beni culturali, come pare, prima di una mozione di sfiducia che potrebbe diventare scivolosa per il Cavaliere, resterà comunque coordinatore del partito e sempre a stretto contatto con lui. Insomma, Berlusconi fa solo finta di allontanare da sé vinti e traditori per una questione d’immagine, ma di fatto non molla mai nessuno. Anche Mara Carfagna, che ha avuto quell’attimo di sbandamento , non si sa se per colpa di Italo Bocchino o di altro, ora è tornata ad “ubbidire” come sempre; forse è bastato solo che qualcuno le rispolverasse qualche vecchio ricordo». (…)