Processo Mediaset: difesa Berlusconi chiede tempo ma giudici non lo concedono

Pubblicato il 18 Gennaio 2010 - 10:30 OLTRE 6 MESI FA

Accantonata l’idea del decreto sul blocca processi aveva detto che bastava la sentenza della Corte Costituzionale per sospendere un processo nel caso di una nuova accusa da parte del pubblico ministero. Tempo per decidere se chiedere o meno il rito abbreviato.

E Silvio Berlusconi non ha perso un minuto. Uno dei suoi difensori, Niccolò Ghedini, ha chiesto in mattinata il termine per valutare l’eventualità di ricorso al rito abbreviato nel processo per i diritti televisivi di Mediaset. Ma i giudici della prima sezione penale del Tribunale di Milano dicono no e rispediscono al mittente la richiesta, ritenendo che gli imputati avrebbero dovuto esercitare il diritto alla richiesta di rito abbreviato nel momento in cui era stata formulata la contestazione suppletiva. Il processo, quindi, non sarà sospeso.

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, intanto, ha fatto avere ai giudici della prima sezione penale del tribunale di Milano, davanti ai quali è in corso il processo per i diritti tv, una comunicazione in cui spiega di rinunciare espressamente alla sua presenza in aula stamani e che, quindi, l’udienza può procedere anche in sua assenza.

Il Cavaliere fa riferimento nella lettera anche al fatto che i giudici hanno deciso di procedere con l’esame degli imputati nonostante non sia ancora esaurita la fase testimoniale. In effetti ci sono ancora dei testimoni da sentire con una rogatoria a Montecarlo che però era finita per un errore al giudice sbagliato. E proprio questa mattina il presidente del collegio ha annunciato che la rogatoria è stata riavviata e che testimoni potrebbero essere sentiti il 22 marzo. Le autorità di Montecarlo stanno verificando se le persone da sentire si trovino ancora sul territorio monegasco.

Il premier ribadisce anche la sua intenzione di rendere dichiarazioni spontanee, ma che i suoi legali gli hanno spiegato che questo sarebbe stato “processualmente inaccettabile”, in quanto vi sono tuttora delle attività istruttorie in corso. Nella comunicazione il premier fa riferimento anche a “accadimenti sopravvenuti e ben noti” che hanno notevolmente modificato la programmazione dei suoi impegni. L’udienza, quindi, sarà probabilmente dedicata unicamente a questioni procedurali.

I difensori di Silvio Berlusconi hanno spiegato che il premier prenderà la parola dopo che saranno esauriti i testimoni del pm nel processo.