“Napoli dna camorra”, anche il pm dice “è vero”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Settembre 2015 - 16:13 OLTRE 6 MESI FA
Procuratore Roberti con Bindi: "Basta ipocrisie su camorra"

Procuratore Roberti con Bindi: “Basta ipocrisie su camorra” (Foto LaPresse)

ROMA – “La camorra è un dato costitutivo di Napoli“. Queste le parole di Rosy Bindi che hanno destato l’ira dei napoletani, in primis del sindaco Luigi De Magistris. Il giorno seguente, però, con la presidente della commissione Antimafia si schiera Franco Roberti, procuratore nazionale Antimafia, che dice basta ai negazionismi:

“Io stesso ho definito già in passato la camorra elemento costitutivo della società napoletana. Se non guardiamo in faccia questa realtà, se proseguiamo con i negazionismi, non possiamo approntare interventi strutturali per combatterla”.

Così come la mafia in Sicilia e la corruzione negli enti pubblici, negare che la camorra faccia parte della società napoletana per Roberti è sbagliato:

“Il contrasto alle mafie, a tutte le mafie, ha sempre avuto un andamento emergenziale: le mafie sono state contrastate a mio avviso esclusivamente come problema di ordine pubblico solo nel momento in cui si riteneva che quella attività potesse attentare all’ordine pubblico e alle istituzioni.

E’ avvenuto anche per la camorra e per la mafia siciliana: si è proseguito, anche dopo la strage di Capaci, senza mai guardare in faccia alla realtà delle organizzazioni mafiose; non possiamo contrapporre una visione da paradiso terrestre di Napoli. Nessuno nega storia e arte di Napoli, ma se l’atteggiamento è consolatorio: se si dice che è solo la terra di Croce e Vico, dobbiamo riconoscere che a questa Napoli si contrappone quella camorrista che ancora domina in tante zone. Guardare in faccia la realtà è precondizione per poter articolare interventi per davvero operare un superamento”.

Roberti ha poi proseguito sottolineando che nessuno nega i meriti della lotta alla criminalità, ma non è possibile indignarsi per una frase che riassume una situazione esistente:

“Io stesso, quando dissi che la camorra era elemento costitutivo della società napoletana, intendevo dire che è parte integrante della società ed è un problema economico, politico e sociale oltre che criminale; è un dato che troviamo dall’Unità d’ Italia a oggi”.